Il supercomputer Summit, realizzato da IBM e installato negli Stati Uniti, si conferma al primo posto della Top500, la classifica dei sistemi di calcolo più potenti al mondo. L’ultima edizione della classifica, che viene stilata due volte l’anno, è stata annunciata in occasione della ISC High Performance conference 2019, in corso di svolgimento a Francoforte.

Se ai primi non ci sono grandi sorprese rispetto ai risultati dello scorso novembre, la 53a edizione della Top500 segna una pietra miliare: tutti i 500 sistemi presenti hanno raggiunto prestazioni di un petaflop o superiori nel benchmark High Performance Linpack (HPL). Il livello più “basso” registrato dai sistemi è di 1,022 petaflop (milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo). Grazie a questo traguardo, raggiunto dopo 26 anni di storia della classifica, l’ultima edizione della Top500 è definita dai suoi creatori un “Petaflop Club for Supercomputers”.

I supercomputer più potenti al mondo

Le prime posizioni della classifica sono dominate da sistemi IBM. Al primo posto svetta Summit, installato presso il Dipartimento di energia dell’Oak Ridge National Laboratory (ORNL) nel Tennessee. Il supercomputer ha leggermente migliorato le sue prestazioni rispetto a sei mesi fa e ha raggiunto il record di 148,6 petaflop. Al secondo posto, con 94,6 petaflop, si posiziona Sierra, che si trova al Lawrence Livermore National Laboratory in California. Entrambi i sistemi IBM sono alimentati da CPU Power 9 e GPU NVIDIA V100.

Al terzo posto si trova Sunway TaihuLight, un sistema sviluppato in Cina dal National Research Center of Parallel Computer Engineering & Technology (NRCPC) e installato presso il National Supercomputing Center di Wuxi.

Il supercomputer cinese Tianhe-2A (Milky Way-2A) occupa la quarta posizione. Il sistema è stato sviluppato in Cina dalla National University of Defense Technology (NUDT) e installato presso il National Supercomputer Center di Guangzhou.

In quinta posizione si trova il supercomputer Frontera, l’unica new entry nei primi dieci posti. Il sistema Dell C6420, basato su processori Intel Xeon Platinum 8280, è installato presso l’Advanced Computing Center dell’Università del Texas.

Al sesto posto compare il Piz Daint, il supercomputer più potente in Europa. Il sistema Cray XC50, dotato di CPU Intel Xeon e GPU NVIDIA P100, è installato presso il Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS) di Lugano.

La presenza dell’Italia

Il nostro Paese è rappresentato con cinque sistemi ad alte prestazioni. Al livello più alto della classifica si trova l’HPC4 (17° posto), il supercomputer realizzato da HPE e installato presso il data center Eni. Nella TOP500 ci sono anche l’HPC2, realizzato da IBM per Eni, e l’HPC3, sviluppato da Lenovo sempre per il settore dell’energia.

I sistemi Marconi Intel Xeon Phi e Marconi Intel Xeon occupano rispettivamente, le posizioni numero 21 e numero 164. Entrambi i sistemi sono realizzati da Lenovo e sono installati presso i laboratori CINECA di Bologna.

Cina e Stati Uniti si contendono la leadership

Le prime posizioni della classifica sono dominate da sistemi cinesi e statunitensi. Entrambi i Paesi possono vantare la loro leadership.

La Cina infatti è presente nella Top500 il maggior numero di sistemi (219), seguita a distanza da Stati Uniti (116), Giappone (29), Francia (19), Regno Unito (18) e Germania (14).

Gli Stati Uniti, pur avendo un numero inferiore di sistemi, occupano posizioni più alte in classifica. Summit e Sierra, da soli, rappresentano il 15,6% della capacità di calcolo complessiva dei supercomputer. Tutti i supercomputer statunitensi rappresentano il 38,4% delle prestazioni (misurate in flop), mentre i sistemi cinesi si trovano al secondo posto, con il 29,9% del totale delle prestazioni.

Il predominio della Cina nei numeri di sistema si riflette anche nelle quote dei vendor. Con 173 macchine Lenovo rivendica il maggior numero di sistemi nella lista, seguita da Inspur con 71 e Sugon con 63.

HPE, con 40 sistemi, e Cray, con 39 sistemi, occupano rispettivamente il quarto e il quinto posto. Bull, in quanto unico fornitore di sistemi europeo, rivendica 21 sistemi, seguito da Fujitsu, con 13 e IBM, con 12.

Grazie a Summit e Sierra, ai primi due posti, e a una serie di altri sistemi, IBM si distingue dagli altri vendor con prestazioni aggregate pari a 207 petaflop, un numero superato solo da Lenovo, con 14 volte il numero di sistemi.