Nella top 10 dei supercomputer, l’Europa occupa 5 posti (e l’Italia 2). 3 nuovi italiani nella Top500

Nell’edizione di giugno 2025 della classifica TOP500 dei supercomputer più potenti al mondo, El Capitan mantiene il primo posto, seguito da Frontier e Aurora. Per la prima volta nella storia, i tre sistemi di vertice superano tutti la soglia dell’Exaflop, consolidando la leadership degli Stati Uniti nel settore del supercalcolo. Tutti e tre sono infatti installati in laboratori del Dipartimento dell’Energia (DOE) degli USA.
El Capitan: il supercomputer più veloce del mondo
Installato presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California, El Capitan è un sistema HPE Cray EX255a che ha raggiunto 1.742 exaflop al benchmark HPL. Composto da oltre 11 milioni di core, utilizza processori AMD EPYC di quarta generazione con acceleratori AMD Instinct MI300A e una rete di interconnessione HPE Slingshot. Notevole anche il suo punteggio HPCG, pari a 17,41 petaflop, che lo colloca al primo posto anche in questa classifica di prestazioni più orientata alla simulazione scientifica realistica. L’efficienza energetica è di 60,3 gigaflop/watt.
Al secondo posto c’è Frontier, situato all’Oak Ridge National Laboratory in Tennessee. Si tratta di un HPE Cray EX235a dotato di processori AMD EPYC di terza generazione e acceleratori AMD Instinct 250X, con una potenza di 1.353 exaflop e quasi 8,7 milioni di core. Al terzo posto si conferma Aurora, installato presso l’Argonne Leadership Computing Facility in Illinois. Questo sistema basato su architettura Intel sfrutta blade HPE Cray EX con CPU Xeon Max Series e GPU Data Center Max Series, totalizzando 1.012 exaflop.
L’Europa in crescita con JUPITER
La principale novità tra i primi dieci è JUPITER Booster, al quarto posto e primo sistema europeo Exascale. Commissionato al centro di supercalcolo di Jülich, in Germania, JUPITER è costruito sull’architettura BullSequana XH3000 di Eviden, con raffreddamento a liquido diretto e Superchip Grace Hopper. Al momento ha raggiunto 793,4 petaflop in configurazione parziale e sarà pienamente operativo nei prossimi mesi.
Al quinto posto figura Eagle, un sistema installato da Microsoft su cloud Azure, con CPU Xeon Platinum e GPU NVIDIA H100, capace di 561 petaflop. La sesta posizione è occupata da HPC6, sistema italiano di ENI installato a Ferrera Erbognone e basato su HPE Cray EX235a e AMD Instinct 250X, con una potenza di 477,9 petaflop.
Segue Fugaku, il supercomputer giapponese installato presso il RIKEN a Kobe, che ha registrato 442 petaflop e si distingue anche come secondo sistema al mondo nel benchmark HPCG.
All’ottavo posto c’è Alps, del centro CSCS in Svizzera, con 434,9 petaflop e architettura HPE Cray EX254n dotata di chip NVIDIA Grace Hopper, mentre LUMI, installato in Finlandia presso CSC, si piazza nono con 380 petaflop, rappresentando un altro tassello chiave del progetto EuroHPC. Infine, al decimo posto troviamo l’italiano Leonardo, installato al CINECA di Bologna, utilizza CPU Intel e GPU NVIDIA A100 con un throughput di 241,2 petaflop.
Tendenze tecnologiche e geopolitica del supercalcolo
Analizzando i primi dieci posti della classifica, si nota la predominanza di processori AMD (presenti in cinque sistemi), seguiti da Intel (in tre), Grace Hopper (uno) e Fujitsu ARM (uno). La rete di interconnessione HPE Slingshot domina con sette sistemi su dieci, mentre due usano Infiniband (Eagle e Leonardo) e uno il Tofu interconnect proprietario (Fugaku).
Gli Stati Uniti rafforzano la loro supremazia globale, con 173 sistemi totali nella lista TOP500 e tre sistemi Exascale. In calo la presenza cinese, con 46 sistemi e nessuna nuova entrata, mentre l’Europa avanza rapidamente (5 sistemi tra i primi 10), soprattutto grazie a Germania (43 sistemi), Finlandia e Italia (17 impianti nella Top 500), che ospitano importanti installazioni del consorzio EuroHPC. L’Italia inoltre è l’unico paese oltre agli USA da avere più di due supercomputer in Top10, con HPC6 che è il più potente supercomputer al mondo di un’azienda privata (ENI).
(Immagine in apertura: Shutterstock)