Dal CES di Las Vegas arriva un annuncio che rappresenta un passo avanti nel quantum computing. IBM ha infatti presentato Q System One, che l’azienda definisce come “il primo sistema di calcolo quantistico integrato per uso commerciale”. A differenza dei computer tradizionali, che memorizzano le informazioni in bit, i computer quantistici si basano sui qubit, che sfruttano le leggi della fisica quantistica. A livello teorico, i computer quantistici sono migliaia di volte più veloci e performanti dei sistemi tradizionali, anche se allo stato attuale non sono stati superati tutti i problemi relativi alla loro costruzione.

IBM Q System One ha un design sofisticato, modulare e compatto ottimizzato per la stabilità e l’affidabilità, caratteristiche che puntano a superare alcuni di questi problemi.

IBM Q System One rappresenta un importante passo avanti nella commercializzazione del calcolo quantistico”, ha dichiarato Arvind Krishna, vicepresidente senior di Hybrid Cloud e direttore di IBM Research. “Questo nuovo sistema è fondamentale per espandere il calcolo quantistico oltre le mura del laboratorio di ricerca mentre continuiamo a lavorare per sviluppare applicazioni quantistiche per le imprese e la scienza”.

Q System One: design sofisticato con un tocco italiano

Q System One è stato progettato dagli scienziati e ingegneri di IBM Research, affiancati da progettisti, architetti e produttori di diversi settori industriali. IBM ha collaborato con gli studi di progettazione inglesi Map Project Office e Universal Design Studio e con l’italiana Goppion, specializzata nella realizzazione di teche e vetrine per musei. Le sue soluzioni proteggono la Gioconda al Louvre e i Gioielli della Corona nella Torre di Londra, e l’azienda milanese è stata scelta per la realizzazione della “capsula” che protegge Q System One, una cassa di nove pollici di vetro borosilicato.

IBM Q goppion milano

Una fase dell’assemblaggio di IBM Q System One a Milano, presso la sede di Goppion

Il sistema si basa su un insieme di componenti personalizzati che funzionano insieme per offrire un avanzato programma di calcolo quantistico. Tra questi ci sono hardware quantistico, progettato per essere stabile e capace di effettuare automaticamente la calibrazione per fornire qubit ripetibili e prevedibili di alta qualità; ingegneria criogenica, che fornisce un ambiente quantistico stabile, freddo e isolato; elettronica di alta precisione, per controllare in modo preciso un elevato numero di qubit.

Questo sistema integrato mira ad affrontare uno degli aspetti più impegnativi del calcolo quantistico: mantenere costantemente la qualità dei qubit utilizzati per eseguire calcoli quantistici”, ha dichiarato IBM. Come spiega la società, infatti, “i qubit sono potenti, ma delicati e perdono rapidamente le loro speciali proprietà quantistiche, in genere entro 100 microsecondi (per qubit superconduttori allo stato dell’arte), in parte a causa del rumore ambientale delle vibrazioni, delle fluttuazioni di temperatura e delle onde elettromagnetiche dei macchinari interconnessi. La protezione da questa interferenza è una delle molte ragioni per cui i computer e i loro componenti quantistici richiedono un’attenta progettazione e isolamento”.

Grazie alle innovazioni introdotte, Q System One rappresenta un passo avanti per il quantum computing. Tuttavia il sistema di IBM si basa su 20 qubit, una quantità ancora lontana dai 50 qubit che, secondo molti ricercatori, è il vero obiettivo da raggiungere e nel quale è impegnata anche IBM.

Come fruire di Q System One

Pur essendo definito “per uso commerciale”, il nuovo sistema quantistico non è un prodotto acquistabile. Q System One fa parte del più ampio progetto IBM Q, l’iniziativa di Big Blue per rendere disponibile al pubblico il computing quantistico. Il progetto si articola nella piattaforma cloud IBM Q Experience, pubblica e gratuita, e in quella commerciale IBM Q Network per applicazioni aziendali e scientifiche.