Fujitsu sta sviluppando un “vero computer quantistico”. Lo ha annunciato Hirotaka Hara, direttore dei Fujitsu Laboratories, secondo cui la società nipponica sta lavorando con un certo numero di gruppi di ricerca per sviluppare una “vera” macchina quantistica. Fujitsu sta già proponendo alle aziende il suo Digital Annealer “quantum inspired”, ovvero un chip classico progettato per risolvere complessi problemi di ottimizzazione combinatoria.

“Ancor prima che un vero computer quantistico arrivi sul mercato, abbiamo sviluppato e completato il Digital Annealer, che rappresenta ciò che possiamo fare con l’informatica quantistica esistente”, ha detto Hara al Fujitsu Forum tenutosi a Tokyo nei giorni scorsi. “Ma parallelamente stiamo lavorando con università e prestigiosi centri di ricerca per sviluppare un vero computer quantistico”, ha aggiunto.

A marzo è stato lanciato il Digital Annealer di seconda generazione, che presenta un design “ispirato ai fenomeni quantistici”. Il nuovo chip ha una connettività completa di 8192 bit (ciò significa che tutti i bit possono scambiare liberamente i segnali) e si inserisce in un rack standard funzionante a temperatura ambiente.

È un concorrente diretto della Quantum Processing Unit (QPU) di D-Wave, che risolve anch’esso problemi di ottimizzazione. Fujitsu afferma però che il suo Digital Annealer è molto più preciso dell’offerta di D-Wave. Né il Digital Annealer né il QPU di D-Wave sono comunque considerati veri computer quantistici che saranno in grado di affrontare una serie molto più ampia di problemi.

La sfida di produrre un vero computer quantistico in grado di risolvere circa 50 algoritmi quantici piuttosto che solo problemi di ottimizzazione è stata raccolta anche da colossi come IBM, Intel, Google e Microsoft. Non è chiaro in che modo Fujitsu stia avanzando in questo ambizioso progetto, né l’approccio che sta prendendo.

Hara ha comunque detto che il lavoro di Fujitsu sul Digital Annealer, svolto in collaborazione con la società di software quantistico canadese 1QBit e l’Università di Toronto, è stato un buon inizio per l’ambizione quantistica dell’azienda. “In questo modo, quando arriverà il momento di un vero computer quantistico, faremo in modo che la nostra tecnologia Digital Annealer faccia parte di quel computer”, ha concluso Hera.