In una decisione preliminare che dovrà essere confermata in giugno, il Centro Europeo per le Previsioni Meteo a medio raggio (European Centre for Medium-range Weather Forecasts, ECMWF), ha scelto Bologna come sede per la costruzione di un nuovo e più potente centro di calcolo meteorologico, che sostituirà l’attuale data center presente di Reading, a 65 chilometri da Londra.

L’ECMWF, organizzazione intergovernativa supportata da 22 stati membri della EU e 12 paesi extraeuropei, ha selezionato tra sette offerte il progetto della regione Emilia Romagna per la riconversione di una vecchia manifattura di tabacchi in centro di calcolo, progetto del valore di 50 milioni di euro. Nel caso in cui le trattative con le autorità locali non dovessero andare a buon fine, o se ci fossero altri impedimenti, il secondo contendente sarebbe un progetto finlandese.

Il supercomputer avrà il compito di acquisire dati meteo per elaborare previsioni fino a 15 giorni, condivise poi con le agenzie meteorologiche dei paesi membri. Il centro di calcolo aveva finora sempre avuto sede a Shinfield Park, nei pressi di Reading, fin dalla fondazione dell’istituzione più di quarant’anni fa.

Quella location però non è ritenuta adeguata sufficientemente flessibile e adeguata a supportare la crescita prevista per i requisiti dell’high performance computing nel prossimo periodo, secondo Florence Rabier, direttrice dell’ECMWF, che ha affermato:  “come delineato nel piano strategico al 2025, riteniamo che il miglioramento delle previsioni meteorologiche dipenda fortemente dalla capacità di supportare la nostra scienza con un’adeguata potenza di calcolo. Già l’obiettivo intermedio al 2020 richiede che il prossimo supercomputer del Centro fornisca una potenza di calcolo 10 volte superiore all’attuale”.

Supercomputer Europeo Meteo Bologna

Una simulazione dell’artista di come potrebbe apparire il nuovo centro di calcolo di Bologna (Credit. gmp von Gerkan, Marg & Partner)

Il Centro impiega 300 persone, anche in progetti di ricerca, e ha un budget di 100 milioni di euro annui, metà dei quali provenienti dai paesi membri del consorzio e metà dall’Unione Europea. Gran parte del personale potrà continuare a svolgere il suo lavoro da Shinfield Park, ma è ovvio che la gestione di un simile supercomputer avrà ripercussioni positive sull’occupazione locale, oltre che sull’indotto dei servizi necessari al suo funzionamento.

Secondo un portavoce del Centro, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea non avrà effetti sul futuro dell’organizzazione, in quanto già oggi diversi membri sono paesi non appartenenti all’Unione Europea. Viene però il dubbio che la Brexit abbia contato qualcosa nella decisione sul ricollocamento.

Tra le altre istituzioni europee che dovranno trasferirsi fuori dalla Gran Bretagna se dovesse concludersi la procedura di uscita dalla EU, l’Italia si candiderebbe volentieri a ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco, con l’ex area di Expo 2015 in prima fila come possibile location.