Il quantum computing è una delle evoluzioni più interessanti del calcolo ad alte prestazioni, e potrebbe segnare un punto di svolta per il settore IT. A oggi però è molto costoso e solo colossi del calibro di Google o IBM possono permettersi di investire in ricerca in sviluppo in questo settore. Accanto a loro, ci sono società che sviluppano hardware e servizi specifici per il calcolo quantistico.

Anche Amazon ha deciso di entrare nell’arena lanciando Braket, un servizio gestito che permette alle aziende di testare il potenziale di applicazioni basate sul quantum computing attraverso il cloud e a costi accessibili. Amazon non ha puntato allo sviluppo di propri computer quantistici, una strategia che avrebbe richiesto ingenti investimenti, ma sulla partnership con player già presenti nel settore, in particolare D-Wave, IonQ e Rigetti.

Il servizio Braket (il cui nome si ispira a “bra-ket”, una notazione che si usa in meccanica quantistica) consente ai clienti di AWS di accedere a un ambiente di sviluppo per costruire algoritmi quantistici, testarli su computer quantistici e provarli su una gamma di architetture hardware quantistiche. Attraverso il cloud di Amazon i clienti possono valutare le capacità presenti e future di diverse tecnologie quantistiche, che oggi includono il computer quantistico D-Wave 2000Q, i dispositivi a trappola ionica di IonQ e i processori 16Q di Rigetti.

AWS ha annunciato anche la nascita dell’AWS Center for Quantum Computing, situato presso il California Institute of Technology (Caltech). Qui ricercatori e ingegneri di Amazon collaboreranno con le principali istituzioni accademiche per sviluppare hardware più potente e identificare nuove applicazioni del calcolo quantistico con l’obiettivo di promuovere l’innovazione nella scienza e nell’industria.

Nel frattempo, attraverso l’AWS Quantum Solutions Lab i clienti potranno mettersi in contatto con esperti di Amazon e dei suoi partner per capire come sfruttare il calcolo quantistico all’interno delle loro aziende.

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Con queste iniziative, Amazon entra nell’arena del calcolo quantistico senza investire nello sviluppo vero e proprio di hardware e tecnologie quantistiche, ma facendo leva sulla forza dei suoi partner. L’obiettivo dichiarato dell’azienda è creare un ecosistema che permette l’avanzamento e l’esplorazione delle nuove tecnologie, rendendo il quantum computing “più democratico” e accessibile alle aziende che non possono permettersi l’acquisto di un computer quantistico.

L’offerta di Amazon dovrà competere con quella di Microsoft, che il mese scorso ha lanciato un servizio simile con Azure Quantum, e la consolidata Q Experience di IBM.