L’IT sostenibile (o green IT) non è una novità. Anzi, è stato un argomento di discussione tra i leader IT per decenni. Ma il concetto di sostenibilità in generale, che le Nazioni Unite definiscono come “soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare a loro volta i propri bisogni”, è qualcosa a cui le persone e le organizzazioni stanno dando una priorità sempre maggiore e lo fanno per una buona ragione. Le preoccupazioni per l’ambiente e il cambiamento climatico sono infatti in primo piano tra i leader mondiali, i gruppi di difesa ambientale e la società in generale. I dirigenti e i consigli di amministrazione delle aziende vogliono che le loro organizzazioni facciano la loro parte per aiutare a raggiungere certi traguardi “green”. La stessa spinta per migliori iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG) ha assunto un’alta priorità in molte organizzazioni e ciò comprende usi più efficienti della tecnologia.

Cos’è l’IT sostenibile?

Nel senso più ampio del termine, l’IT sostenibile si riferisce agli sforzi per garantire un impatto positivo sull’ambiente per quanto riguarda la produzione, l’uso e lo smaltimento della tecnologia. Ma come con molti altri termini nella tecnologia, le definizioni variano a seconda di chi le fornisce. “IT sostenibile è un termine generico che descrive un approccio – incentrato sull’ambiente – alla progettazione, all’uso e allo smaltimento di applicazioni hardware e software e alla progettazione dei relativi processi aziendali” afferma Matthew Bradley, direttore della sostenibilità presso il fornitore di servizi IT Capgemini.

“Il termine si estende anche ad attività come l’estrazione responsabile dei metalli rari utilizzati per sviluppare hardware IT, la conservazione dell’acqua e l’applicazione dei principi dell’economia circolare in tutto il ciclo di vita della tecnologia”, continua Bradley. I termini “IT sostenibile” e “green IT” sono usati da molti in modo intercambiabile, ma diversi esperti sostengono che non sono esattamente la stessa cosa. Il green IT si riferisce a un approccio per cui un’organizzazione cerca di ridurre l’impatto ambientale operativo del proprio patrimonio IT, afferma Bradley. Ciò avviene spesso principalmente attraverso azioni che aumentano l’efficienza energetica, come l’ottimizzazione dell’utilizzo dei server, la transizione a risorse IT fisiche più efficienti o il tentativo di implementare codifica o software più efficienti.

“Preferisco in realtà usare il termine IT sostenibile, perché contempla l’intero ciclo di vita delle risorse”, afferma Bradley. “Il termine comprende infatti altri elementi, come l’uso delle materie prime, la giustizia sociale, i diritti umani e gli impatti della supply chain end-to-end”. Amy Cravens, research manager, Governance, Risk, and Compliance presso la società di ricerca IDC, ha una visione simile dei due termini. “Green IT è un termine che è stato usato per un bel po’ di tempo e si è concentrato principalmente sulle emissioni di carbonio e sull’utilizzo dell’energia”.

L’IT sostenibile include in più argomenti come la riduzione dei rifiuti, la gestione della fine del ciclo di vita dei prodotti e la protezione dei diritti umani. Ad esempio, le pratiche IT sostenibili potrebbero includere l’esame del consumo energetico dei data center e tecnologie abilitanti come il software che facilita pratiche aziendali più sostenibili attraverso le funzionalità e le informazioni che fornisce. “Penso che il green IT sia stato considerato più come qualcosa di “bello” da avere, mentre in questi giorni c’è stato un deciso passaggio alle pratiche ESG. Gli acquirenti IT stanno prendendo decisioni più ponderate per lavorare con un fornitore IT in base alla sua capacità di aiutarli nel loro percorso di trasformazione sostenibile”, afferma Cravens.

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Perché l’IT sostenibile è così importante ora?

L’IT sostenibile è qualcosa che le organizzazioni devono abbracciare per una serie di motivi, inclusa la loro capacità di soddisfare le normative governative in molti paesi in tutto il mondo. Chiaramente, alcuni dei principali incentivi sono legati agli impatti finanziari. Due aree di impatto sono il valore aziendale e il valore per gli stakeholder, afferma Cravens. “Dal punto di vista del valore aziendale, le organizzazioni sono alla ricerca di soluzioni sostenibili per creare benefici materiali per l’organizzazione”. Tale vantaggio deriva dalla riduzione dei costi energetici e da una maggiore resilienza.

“L’impatto sugli stakeholder si riferisce al soddisfacimento delle aspettative degli stakeholder interni ed esterni, inclusi consumatori, enti normativi, dipendenti, consigli di amministrazione e investitori”, continua Cravens. La tecnologia “ha la capacità di avere un impatto positivo su molte questioni ambientali; tuttavia, ha anche conseguenze non intenzionali”, aggiunge Bradley. L’IT rappresenta circa il 3% delle emissioni globali di CO2 (più di Spagna, Italia, Francia e Portogallo messe insieme) secondo l’Environmental Sustainability Performance Report 2021/2022 di Capgemini.

“Questa impronta è attualmente in crescita, con fattori che contribuiscono a incrementarla tra cui la crescente domanda di potenza di calcolo e di archiviazione dati, nonché la produzione e lo smaltimento di dispositivi elettronici”, afferma Bradley. “Mentre le organizzazioni di tutto il mondo cercano di bilanciare i loro obiettivi di crescita con la necessità di costruire business sostenibili, è importante considerare l’impatto dell’IT”. Le aziende devono prendere in considerazione approcci IT sostenibili per aiutare a rispettare gli impegni di riduzione delle emissioni di carbonio, soprattutto perché molte di esse continuano a investire in tecnologie digitali, afferma Bradley. Ciò deve includere l’approvvigionamento IT sostenibile e l’uso di servizi IT sostenibili.

C’è stato un enorme aumento di energia elettrica necessaria per alimentare le tecnologie digitali, compresi i sistemi di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML) e le infrastrutture di cloud computing che richiedono più potenza di calcolo e storage, afferma Niklas Sundberg, vicepresidente senior e CIO del conglomerato svedese Assa Abloy e membro del consiglio di amministrazione di SustainableIT.org, un’organizzazione senza scopo di lucro focalizzata sulla promozione della sostenibilità globale attraverso la leadership tecnologica. I rifiuti elettronici “sono diventati il più grande flusso di rifiuti al mondo, con 57 milioni di tonnellate generate ogni anno”, continua Sundberg. “Solo i data center da soli sono alla pari con l’industria aeronautica in termini di emissioni di carbonio”.

Quali aspetti dell’IT comprende la sostenibilità?

Praticamente ogni aspetto dell’IT rientra nell’ambito della sostenibilità. Si pensi, ad esempio, a tutti i componenti che compongono un’infrastruttura IT, come le apparecchiature per data center tra sistemi di archiviazione, reti e sistemi di alimentazione. Per molte organizzazioni, il cloud è una parte crescente dell’infrastruttura. E mentre il passaggio ai servizi cloud è spesso propagandato come un modo per ridurre il consumo energetico dei data center, le vaste infrastrutture dei giganteschi fornitori di servizi cloud pubblici devono essere alimentate, così come i cloud privati e ibridi gestiti dalle organizzazioni.

Anche le reti e i sistemi di comunicazione, comprese tutte le reti che consentono agli utenti remoti di accedere ai sistemi aziendali, fanno parte del quadro di sostenibilità. L’emergere dell’edge computing e dell’Internet of Things ha notevolmente ampliato la domanda di connettività. Ci sono poi tutti i dispositivi degli utenti finali, inclusi computer desktop, laptop, smartphone, tablet e altri, oltre alle applicazioni che questi device eseguono per supportare l’azienda, per non parlare di tutta una serie di periferiche come monitor, tastiere, stampanti e altro ancora.

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Vantaggi e sfide nell’implementazione di un IT sostenibile

L’implementazione di pratiche IT sostenibili può portare a vantaggi significativi per le organizzazioni, afferma Bradley. Un sondaggio condotto dal Capgemini Research Institute su 1.000 organizzazioni in tutto il mondo ha rilevato che le aziende hanno registrato un miglioramento dei punteggi ESG e dell’immagine del brand, una maggiore soddisfazione dei clienti e risparmi finanziari. “La più grande opportunità per le aziende è che una volta che un’organizzazione ha un patrimonio IT sostenibile, questo può essere utilizzato per sbloccare maggiori risultati di sostenibilità”, afferma Bradley. “Ciò potrebbe avvenire consentendo di ottenere risultati positivi di sostenibilità all’interno delle operazioni di un’azienda, ad esempio utilizzando una soluzione basata sulla tecnologia per ridurre il consumo di carburante attraverso l’ottimizzazione della pianificazione logistica”.

Con l’IT sostenibile, le aziende possono creare un business più resiliente compensando i rischi ESG, afferma Cravens. In particolare, da un punto di vista operativo, possono compensare energia, condizioni meteorologiche, supply chain e altri potenziali impatti. Un altro possibile vantaggio è una migliore reputazione. Avere una strategia IT sostenibile in atto può migliorare la posizione di un’azienda con clienti, dipendenti e partner commerciali. E poi ci sono i risparmi sui costi che possono derivare dalla migrazione a soluzioni efficienti dal punto di vista energetico, che a loro volta migliorano le prestazioni finanziarie.

Una sfida chiave per le organizzazioni che implementano pratiche IT sostenibili è la necessità di una maggiore comprensione dell’impatto ambientale del mondo digitale, afferma Bradley. Ad esempio, tra le organizzazioni globali intervistate dal Capgemini Research Institute, meno della metà (43%) ha dichiarato di essere consapevole dell’impronta IT della propria organizzazione.

Best practice per programmi IT sostenibili di successo

Una delle mosse migliori che un’azienda può compiere quando lancia o rinnova un’iniziativa IT sostenibile è valutare ciò che ha in atto in termini di infrastruttura IT e determinare dove è possibile apportare miglioramenti. Parte di questa valutazione include capire in quali nuovi strumenti di sostenibilità investire. “Bisogna condurre una valutazione della materialità e investire prima in quelle soluzioni che offrono il massimo impatto per l’organizzazione”, afferma Cravens. “Inoltre, tenete traccia traccia dell’impatto dell’investimento sfruttando le piattaforme di gestione dei dati per raccogliere e analizzare i dati relativi alla sostenibilità, come l’utilizzo di energia”.

Quando si cerca di accelerare un approccio IT sostenibile, Capgemini raccomanda uno sforzo in tre fasi che guardi oltre la tecnologia e le operazioni per abbracciare anche la necessità di considerare le abitudini di consumo e le modalità di lavoro. “In primo luogo, le aziende devono gettare le basi per un IT sostenibile valutando il loro impatto ambientale e creando una strategia IT sostenibile che si allinei con la strategia di sostenibilità globale dell’azienda”, afferma Bradley. “In secondo luogo, le aziende devono creare procedure di governance efficaci che supportino la strategia e, in terzo luogo, devono rendere operativo il loro piano, ad esempio incorporando la sostenibilità nell’architettura del software e sviluppando una cultura della sostenibilità tra i dipendenti”.

Diffondere la consapevolezza sulla necessità di sostenibilità IT e di una strategia globale è vitale. La metà delle organizzazioni intervistate da Capgemini ha dichiarato di aver definito una strategia di sostenibilità a livello aziendale, ma solo il 18% ha dichiarato di avere una strategia IT sostenibile completa con obiettivi e tempistiche ben definiti. Solo un terzo delle organizzazioni ha inoltre stabilito policy che impongono la segnalazione dell’impronta di carbonio IT aziendale e la maggior parte delle organizzazioni non estende i requisiti di divulgazione ai propri fornitori.

Strumenti per aiutare gli sforzi per un IT sostenibile

Le organizzazioni possono scegliere tra una serie di soluzioni tecnologiche per supportare il loro piano IT sostenibile. Uno è il software di gestione ESG. Questi prodotti raccolgono dati e consentono alle aziende di monitorare, gestire e riferire su aree quali l’utilizzo di energia e acqua, la produzione di rifiuti, le emissioni di gas serra, la sicurezza sul posto di lavoro e le metriche di conformità.

Il software di gestione ESG automatizza il processo di raccolta e analisi dei dati, facendo risparmiare potenzialmente tempo e riducendo gli errori. I dati vengono raccolti dagli utenti tramite i loro dispositivi o da sistemi, sensori, dispositivi e altri componenti connessi che svolgono un ruolo in una qualsiasi delle aree monitorate. I dati raccolti vengono aggregati e resi disponibili su dashboard e report per facilitare il processo decisionale.

Un altro strumento importante è il software avanzato di gestione della rete elettrica, che secondo Gartner include il controllo di supervisione e l’acquisizione dei dati (SCADA), i sistemi di gestione dell’energia delle utility e le funzionalità operative in tempo reale che sfruttano modelli di apprendimento fisico e automatico. Implementando strumenti come questi e le best practice, le organizzazioni possono migliorare i loro sforzi di sostenibilità IT, a beneficio della propria azienda e del mondo in generale.