La Commissione Europea ha formalmente adottato una modifica del regolamento generale di esenzione per categoria (RGEC), approvata lo scorso 9 marzo e che ha l’obiettivo di agevolare, semplificare e accelerare ulteriormente il sostegno tramite aiuti di Stato alle transizioni verde e digitale nell’UE. L’emendamento si affianca al nuovo quadro temporaneo di crisi e transizione per consentire agli Stati membri di accordare in modo più semplice il sostegno necessario a settori chiave, in conformità con quanto stabilito dal piano industriale del Green Deal. L’entrata in vigore definitiva della modifica si avrà il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea

Esenzione dalla notifica preventiva

Ricordiamo che il RGEC definisce che, nel caso soddisfino determinate condizioni, alcune categorie specifiche di aiuti di Stato sono compatibili con il trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Pertanto, non necessitano della notifica preventiva alla Commissione e nemmeno della relativa approvazione. Gli Stati membri possono così concedere direttamente gli aiuti e di informarne la Commissione solo ex post.

La nuova modifica fornisce agli Stati membri una flessibilità ancora più ampia nella progettazione e nell’attuazione di misure di sostegno in settori fondamentali per la transizione verso la neutralità climatica e un’industria a zero emissioni nette. Inoltre, in linea con il piano industriale del Green Deal, l’emendamento contribuisce ad accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa. Non solo. Tiene conto anche delle recenti modifiche apportate alle varie serie di orientamenti in materia di aiuti di Stato per far sì che il regolamento generale di esenzione per categoria continui a rispondere alle esigenze della transizione verde e digitale. In tal senso, consente di affrontare in modo adeguato alcuni degli effetti economici derivanti del conflitto tra Russia e Ucraina e contribuire alla ripresa dell’economia europea, colpita anche dalla pandemia di COVID-19 e dagli elevati prezzi dell’energia.

In particolare, le norme rivedute:

  • chiariscono e razionalizzano le possibilità di aiuti per il finanziamento del rischio per le piccole e media imprese e le start-up, nonché per i prodotti finanziari sostenuti dal Fondo InvestEU;
  • ampliano le possibilità di formazione e riqualificazione in tutti i settori, esentando dalla notifica gli aiuti alla formazione inferiori a 3 milioni di euro;
  • aumentano e razionalizzano le possibilità di aiuti nel settore della tutela dell’ambiente e dell’energia, tra l’altro per sostenere la diffusione delle energie rinnovabili, i progetti di decarbonizzazione, la mobilità verde e la biodiversità, oltre che per agevolare gli investimenti nell’idrogeno rinnovabile e aumentare l’efficienza energetica;
  • facilitano l’attuazione di alcuni progetti che coinvolgono beneficiari in diversi Stati membri, come gli importanti progetti di comune interesse europeo (“IPCEI”), nel settore della ricerca e dello sviluppo, innalzando le intensità di aiuto e le soglie di notifica;
  • accordano un’esenzione per categoria misure di aiuto istituite dagli Stati membri per regolamentare i prezzi dell’energia, come quelli dell’elettricità, del gas e del calore prodotti a partire da gas naturale o elettricità;
  • prevedono un forte aumento delle soglie di notifica per gli aiuti ambientali e per gli aiuti a ricerca, sviluppo e innovazione;
  • prorogano il regolamento generale di esenzione per categoria fino a fine 2026 per garantire la certezza del diritto e la stabilità della regolamentazione;
  • allineano le disposizioni del RGEC ai nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’energia e dell’ambiente, agli orientamenti sul finanziamento del rischio, alla disciplina in materia di ricerca, sviluppo e innovazione e agli orientamenti sulle reti a banda larga;
  • innalzano le soglie del RGEC anche al di là dei settori oggetto di riesame specifico per tener conto della proroga del periodo di validità delle norme.

Velocizzato il 90% dei nuovi aiuti di Stato

La modifica contribuirà ad accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa, tutelando nel contempo condizioni di parità nel mercato unico. Ne consegue che oltre il 90% dei nuovi aiuti di Stato che non comportano misure di crisi sarà attuato dagli Stati membri senza previa autorizzazione della Commissione. Si tratta di un risultato in linea con lo sforzo della Commissione di produrre risultati più significativi in tempi più rapidi, limitando il proprio intervento se questo non apporta valore aggiunto.

D’altra parte, se una misura di aiuto di Stato non soddisfa i criteri del RGEC non significa che sia incompatibile con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. La misura deve essere notificata (prima della sua attuazione) alla Commissione, la quale valuterà se l’aiuto di Stato possa essere autorizzato ai sensi di altre norme dell’UE sugli aiuti di Stato.