SuperMicro prevede che il raffreddamento a liquido sarà installato nel 30% dei rack che l’azienda spedirà il prossimo anno (15% quest’anno): una crescita enorme, se si considera che il mercato di questo tipo di kit è stato moribondo per decenni (+1% in circa trent’anni).

Lo ha annunciato il CEO dell’azienda, Charles Liang, nel suo keynote al Computex di Taiwan, aggiungendo che SuperMicro si è attrezzata per costruire 1.000 rack al mese dotato di tecnologia di raffreddamento a liquido diretto (DLC), con tempi di consegna nell’ordine di 2-4 settimane dal momento dell’ordine. Secondo Liang si tratta di un grande miglioramento rispetto ai tempi di consegna per il raffreddamento a liquido, che in precedenza andavano da quattro mesi a un anno dopo l’ordine.

Nel suo intervento, Liang ha inoltre parlato sia della capacità del DLC di ridurre i costi energetici eliminando la necessità di una parte dell’aria condizionata nei data center, sia dell’impatto positivo della tecnologia sui progetti dei data center e quindi sui costi di costruzione.

raffreddamento a liquido

I numeri riportati dal CEO di SuperMicro suggeriscono che i data center raffreddati a liquido consumano meno energia e consentono implementazioni più dense e più produttive.

SuperMicro ha utilizzato il Computex per annunciare sistemi ottimizzati per la prossima GPU Blackwell di Nvidia, tra cui un impianto da 10U raffreddato ad aria e uno da 4U raffreddato a liquido costruito per il sistema basato su HGX B200. L’azienda ha in cantiere anche un sistema HGX B100 raffreddato ad aria, un rack GB200 NVL72 contenente 72 GPU interconnesse con switch Nvidia NVLink e sistemi basati su Xeon 6 di Intel.

Liang non è stato però l’unico a promuovere data center più “densi”. Sempre al Computex infatti anche Pat Gelsinger, CEO di Intel, e Lisa Su, CEO di AMD, hanno suggerito che gli aggiornamenti delle loro ultime CPU per server consentiranno di sostituire i rack pieni di kit con una manciata di macchine. In questo modo, sostengono entrambi, si migliora la sostenibilità, perché i modelli di server e CPU di quest’anno sono in grado di gestire i carichi di lavoro esistenti consumando meno energia.