Secondo un nuovo report dell’Uptime Institute, la frequenza e la gravità delle interruzioni dei data center sono in calo. Ogni anno si verificano in media 10-20 interruzioni IT di alto profilo che causano gravi perdite finanziarie, interruzioni dell’attività e dei clienti, danni di reputazione o, in casi estremi, persino la perdita di vite umane.

Sebbene i problemi di downtime siano più numerosi rispetto agli anni precedenti, il tasso di aumento è inferiore al ritmo di espansione della capacità IT, il che ha portato a una diminuzione percentuale delle interruzioni. Il 55% degli operatori coinvolti nella ricerca ha infatti dichiarato di aver subito un’interruzione negli ultimi tre anni; si tratta di un deciso calo rispetto al 60% del 2022 e al 69% del 2021.

Di queste interruzioni, solo una su dieci è stata classificata come grave o seria nel 2023, mentre il 41% delle interruzioni negli ultimi tre anni sono state definite trascurabili. Si tratta di un miglioramento di quattro punti percentuali rispetto al 2022 e di 10 punti percentuali rispetto al 2021.

Più della metà (54%) degli intervistati nel sondaggio ha dichiarato che le interruzioni gravi sono costate più di 100.000 dollari, mentre il 16% ha affermato che l’interruzione più recente è costata più di un milione di dollari. La ricerca afferma sia che gli elevati costi di reputazione derivanti dalle interruzioni hanno incoraggiato gli operatori del settore a dare priorità alla resilienza, sia che le organizzazioni stanno investendo nella ridondanza dell’infrastruttura, con data center aziendali, di colocation e cloud che si stanno orientando verso modelli di resilienza basati su software.

Questi gli altri risultati del report:

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  • Il 52% degli intervistati ha indicato l’alimentazione come la causa principale delle recenti interruzioni di corrente
  • In otto anni, gli operatori di terze parti, le telecomunicazioni e i fornitori di cloud e Internet sono responsabili del 67% delle interruzioni complessive. Questi operatori hanno registrato un aumento marginale, ma costante, a partire dal 2020, aumentando di cinque punti percentuali fino a rappresentare quasi un’interruzione su 10 nel 2023
  • Le telecomunicazioni hanno registrato un aumento delle interruzioni a causa della crescente domanda di connettività e capacità in tutti i settori. La criticità delle reti mobili ha fatto sì che le interruzioni avessero un impatto maggiore
  • Le interruzioni nel settore finanziario sono diminuite notevolmente nel 2022 e nel 2023, potenzialmente a causa di normative e controlli più severi dopo una serie di grandi interruzioni ad alto impatto prima del 2021
  • Quattro intervistati su cinque affermano che l’ultima grave interruzione avrebbe potuto essere evitata con una migliore gestione, processi e configurazione
  • In 25 anni, Uptime stima che l’errore umano, direttamente o indirettamente, sia stato responsabile di una percentuale compresa tra i due terzi e i quattro quinti di tutti gli incidenti di downtime
  • La causa più comune di gravi interruzioni legate a errori umani è il mancato rispetto delle procedure o dei processi da parte del personale del data center (48%). Seguono i processi errati del personale (45%) e i problemi di installazione (23%).