Dalle parti di Redmond hanno sempre considerato come punto d’onore mantenere nei nuovi sistemi operativi la compatibilità con hardware anche molto datato. Microsoft ha fatto di questa scelta una leva per ottenere gradimento presso le aziende, e talvolta ne ha pagato un prezzo in termini di complessità, e in qualche caso di affidabilità, dei suoi OS.
Oggi qualcosa deve essere davvero cambiato nella strategia impressa dal nuovo Ceo Satya Nadella, che pare intenzionato a mettere in campo scelte più radicali di quanto non avvenisse con i suoi predecessori.

Una di queste decisioni riguarda una recente nota dolente per il gruppo, ovvero il pessimo risultato dei tablet basati sulla versione RT di Windows, scritta apposta per girare su Cpu Arm a 32 bit.
Nati nel 2011 per fare la concorrenza all’iPad sullo stesso terreno, ovvero quello di un’architettura chiusa, con app esclusivamente scaricabili dallo store e senza la compatibilità col software x86, garantivano in cambio un’ottima durata della batteria. Peccato che l’interfaccia sia rimasta ibrida, con diversi strumenti ancora assurdamente legati al desktop, e che il loro successo sia stato minato da gravi errori di comunicazione, che hanno portato molti utenti a pensare a questi dispositivi come normali portatili Windows, salvo poi accorgersi delle limitazioni imposte dalla differente architettura.

Fanno parte di questa categoria l’Asus VivoTab RT, il Dell XPS 10, il Lenovo IdeaPad Yoga 11 e il Samsung Ativ Tab, ma soprattutto il primo modello di Surface RT, l’unico che abbia fatto registrare un numero di pezzi venduti significativo, insieme al suo successore l’RT/2. Per chi li ha acquistati, magari direttamente dal sito Microsoft, la speranza di avere finalmente un sistema operativo coerente si è molto affievolita dopo gli ultimi annunci. Nella conferenza di lancio di Windows 10, Microsoft ha infatti chiarito che mentre i vari Surface Pro con Cpu Intel avranno diritto all’aggiornamento gratuito, i modelli con Cpu Arm riceveranno solo una non meglio definita patch, che dovrebbe aggiungere un sottoinsieme delle funzionalità del nuovo sistema.
Si tratta di una patch che ha il sapore di aggiornamento finale per un sistema ormai da abbandonare, anche se i più recenti modelli basati su questa architettura non hanno più di due anni di vita.
Ben altro trattamento verrà invece riservato all’altra faccia del mondo mobile, comunque centrale per qualsiasi progetto di sviluppo concepito a Redmond. Gli smartphone Lumia dovrebbero infatti ricevere in massa l’aggiornamento alla versione mobile di Windows 10, anche se non tutte le caratteristiche del nuovo sistema operativo saranno compatibili con tutti i modelli.

Indizi di una fine imminente

A confermare la prematura obsolescenza dei sistemi basati su RT concorrono diversi messaggi trasversali, a partire dalla scarsa enfasi per questi device mostrata negli eventi di lancio del nuovo sistema operativo. Attualmente Surface 2 è ancora disponibile nello store Microsoft italiano, non così nello store Usa, dove è indicato come no longer available senza motivazioni.

Ancora più indicativo dell’imminente abbandono di tutta la linea di sviluppo di Windows RT è l’interruzione della produzione del Lumia 2520, uno degli ultimi e più interessanti device da 10” basati su Cpu Qualcomm Snapdragon. Inoltre nessuno parla più del lancio di una versione mini del tablet Surface, che avrebbe dovuto fare direttamente concorrenza all’analogo mini sviluppato a Cupertino.

Del resto, al di là della scelta discutibile di mantenere l’interfaccia tradizionale anche su device di questo tipo, Microsoft ha evidentemente sbagliato i tempi, introducendo questi dispositivi quando tutti volevano solo iPad. Ora che l’ondata si è molto affievolita, e perfino Apple fatica a commercializzare le sue tavolette, a Redmond devono aver pensato che è meglio concentrasi sui core business.