Il volume globale dei pagamenti digitali continua ad aumentare e per la prima volta con una crescita annua prevista del 10%, che nel 2015 ha consentito di raggiungere i 426,3 miliardi di transazioni con un ulteriore incremento rispetto alla crescita record dell’8,9% registrata nel 2014 sul 2013 (387,3 miliardi di transazioni). Questi dati emergono dal World Payments Report 2016 (WPR) pubblicato ieri da Capgemini e BNP Paribas.

L’incremento delle transazioni di pagamenti digitali è in gran parte dovuto alla forte crescita economica dei maggiori Paesi in via di sviluppo, alla diffusione di misure di sicurezza più efficaci come ad esempio l’EMV e la biometria e alle iniziative dei governi volte a favorire i pagamenti elettronici nei mercati emergenti. L’aumento dei pagamenti digitali ha interessato tutte le aree geografiche, ma sono stati appunto i mercati emergenti ad aver registrato i tassi più alti, pari al 16,7%. Nei mercati maturi la crescita si è limitata al 6,0%, ma questi rappresentano ancora il 70,9% del volume globale complessivo.

Diverse banche hanno già iniziato ad adottare una mentalità digital-first

Per la prima volta la Cina ha superato il Regno Unito e la Corea del Sud in termini di volumi delle transazioni digitali, attestandosi al quarto posto tra i primi dieci mercati mondiali, dietro a Stati Uniti, Eurozona e Brasile. Dal 2010 le carte sono lo strumento di pagamento digitale in più rapida crescita, mentre l’utilizzo degli assegni continua a diminuire. I pagamenti immediati hanno il potenziale per alimentare la crescita delle transazioni digitali come alternativa a contanti e assegni, ma perché questo avvenga occorre educare gli stakeholder, fornire più servizi a valore aggiunto e aggiornare le infrastrutture presso retailer e aziende.

“Le imprese si aspettano che le banche riescano a digitalizzare sempre di più i processi di supporto, come ad esempio la gestione del conto, i data analytics, il monitoraggio della conformità e l’identificazione e la prevenzione delle frodi” ha dichiarato Jean-Francois Denis, Deputy Global Head of Cash Management di BNP Paribas.

Diverse banche inoltre hanno già iniziato ad adottare una mentalità ‘digital-first’. Secondo il WPR 2016 infatti il 79% dei dirigenti bancari ora considera le FinTech (aziende finanziarie tecnologiche) come dei partner e le banche potrebbero avere nuove opportunità per favorire ulteriormente l’innovazione nei servizi bancari, aprendo i loro sistemi interni attraverso API (application programming interface) aperte.