Lavorare con i dispositivi mobili non è più un lusso per i top manager. Questo in sintesi quanto emerso dalla ricerca Work smart. Work mobile di Leitz resa nota in concomitanza con la presentazione della nuova gamma di prodotti da ufficio firmata Leitz Complete.

La ricerca ha preso in esame 800 lavoratori tra le quattro più importanti economie europee (Regno Unito, Germania, Francia e Italia), fornendo numerosi spunti significativi sulle abitudini dei lavoratori “tradizionali” e i cosiddetti lavoratori “mobili”. Questi ultimi riescono ad abbracciare molte attività diverse tra loro e a lavorare in qualsiasi ambiente, dagli uffici dei clienti alle caffetterie, senza farsi mancare casa, autogrill e mezzi di trasporto (auto, treno, aereo e così via).

Per questo motivo le aziende devono far fronte a cambiamenti, talvolta anche radicali; i tempi infatti sono cambiati ed è giusto che i luoghi di lavoro si adattino e si rinnovino, anche perché ormai gran parte dei lavoratori si trova spesso fuori sede. Quest’ultimo punto, in particolare, sta contribuendo a creare una nuova concezione di fluidità sul posto di lavoro.

La ricerca ha inoltre rilevato che un terzo dei lavoratori impiega in media più del 30% del proprio tempo fuori sede; il 60% delle persone che utilizzano dispositivi mobili rischia di rimanere senza batteria almeno una volta al mese e il 75% di coloro che vogliono fronteggiare tale problema è costretto a portare un caricabatteria sempre con sé. Un problema non da poco per chi necessita della carica per lavorare in mobilità e fuori ufficio.

Si pensa che entro il 2022 il 20% dei lavoratori avrà un contratto di lavoro flessibile o sarà un libero professionista

I fattori chiave che stanno contribuendo alla crescita esponenziale dei lavoratori mobili sono diversi. Da una parte la maggiore accessibilità verso dispositivi tecnologici come smartphone e tablet, dall’altra la crescente accettazione da parte delle aziende del BYOD, ovvero l’uso dei propri device per lavorare.

La ricerca Work smart. Work mobile sarà lanciata in tre momenti nel corso dell’anno 2015, ciascuno dei quali avrà un target specifico in relazione ai diversi stili di vita lavorativa. La prima parte consiste nell’analisi dello “smarter worker”, focalizzando l’attenzione sulla crescente flessibilità della forza lavoro. Si pensa infatti che entro il 2022 il 20% dei lavoratori avrà un contratto di lavoro flessibile o sarà un libero professionista e che due terzi di questi svolgeranno la propria attività fuori sede.

Nella seconda e nella terza parte invece verranno presi in esame gli uffici stessi. Le modifiche che hanno dovuto subire, in che modo si sono adattati ai cambiamenti e che impatto questi ultimi hanno avuto e avranno sui lavoratori stessi. Location flessibili, contratti flessibili, ore passate in ufficio e/o fuori sede. Questa generazione “always on” porterà sfide e grandi opportunità per tutte le imprese che vorranno fare progressi negli anni a venire.

La prima e seconda parte della ricerca sono scaricabili da questo link.