Non solo PNRR. Se qualche mese fa Alessandro Ippolito, VP Technology e Country Manager di Oracle Italia, esultava per l’arrivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, oggi, a conti fatti, ci si è accorti che anche altro si sta muovendo nel mondo delle imprese italiane. Nonostante pandemia, guerra e cambiamento climatico, il mercato visto da Oracle è in pieno fermento con investimenti che dall’estero arrivano in Italia e aziende italiane che cercano nuovi mercati.

E se un po’ di questo fermento per alcuni settori arriva dai fondi del Piano, molte imprese stanno invece procedendo al cambio del loro. Questo per la filiale italiana si traduce in numeri positivi tanto che Ippolito, parla di “un anno incredibile”.

La seconda generazione

I dati indicano una crescita per Oracle Italia con un Q4 da +10%. “Abbiamo registrato una forte crescita della componente cloud estesa tecnologica e applicativa che ha toccato il 39% nel Q4”. L’onda della trasformazione cloud dei clienti sta diventando sempre di più realtà e l’Italia rispecchia la crescita registrata dalla casa madre con un miglior risultato nel cloud dove l’Italia ha realizzato il 60% di crescita.

Il successo è merito anche del varo della cloud region milanese grazie alla quale si va a toccare sempre di più il mondo enterprise e le applicazioni mission critical. La cloud region di Milano è la seconda generazione di questo tipo di struttura “completamente riprogettata in termini di automazione, sicurezza, performance, servizi gestiti”.

Il risultato è che una banca ha deciso di muovere il proprio datacenter in cloud, e nel settore pubblico sono partite attività importanti nel mondo sanitario. Nel 2014 Oracle ha iniziato a lavorare sul cloud di seconda generazione.

Uno sforzo che negli ultimi due anni ha permesso di prendere il volo presentando anche soluzioni come le dedicated region dove vengono riprodotte in miniatura tutte le capacità e i servizi delle public region all’interno di un datacenter del cliente finale. La settimana scorsa è stata rilasciata una seconda versione della dedicated region più sostenibile in termini economici.

Il programma per i partner

Un’offerta che come sottolinea Andrea Sinopoli, Vp & Country Leader Cloud Tech (IaaS e PaaS), ha permesso di registrare un aumento del 69% dei servizi Paas e Iaas e un 40% sulla parte adoption. L’azione di Oracle comprende anche la collaborazione con partner e grandi system integrator con l’avvio del programma CSP  (Cloud Service Provider) “dove i partner diventano gestori per i propri clienti finali del nostro cloud per poi integrarvi on top le loro componenti applicative”, aprendosi anche all’approccio multicloud con collaborazioni con gli altri nomi del settore, in particolare con Microsoft, approccio che facilita l’accelerazione verso il cloud da parte delle aziende, permettendo al cliente di mettere competizione fra i vari player scegliendo anche le tecnologie best of breed.

Nell’ultimo anno fiscale, ha osservato Giovanni Ravasio, Vp & Country Leader Cloud Applications, si è registrata una crescita di oltre il +90% anno su anno anche per le applicazioni cloud HCM (gestione HR, una suite completa che comprende anche talent management, e-training, health and security), sulle quali molte imprese italiane stanno investendo.

Altro ambito in forte crescita è quello delle applicazioni ERP, in particolare sul segmento delle medie imprese; oltre ai processi finance classici oggi assume sempre maggiore rilevanza anche la capacità di integrare la misurazione e il reporting dei parametri ESG che – in alcuni settori e dimensioni di impresa – è già previsto da specifiche regole.

Il focus dell’azienda sull’Italia è confermato dall’apertura della nuova sede nel cuore di Milano, nel centrale quartiere di Porta Nuova che ospita già altre aziende tecnologiche. Si tratta di una struttura da 6.200 metri quadri – con circa 350 postazioni singole e numerose altre per le riunioni – concepita con spazi modulari e flessibili, adatti al lavoro agile che ospita anche i 150 nuovi assunti dell’anno fiscale appena concluso.

Le assunzioni sono frutto anche di Generation Oracle, un programma EMEA per l’acquisizione dei talenti che ha l’obiettivo di coinvolgere quattrocento giovani nell’arco di tre anni, in Europa. Si tratta di un percorso che prevede 24 mesi di formazione, lavoro su progetti diversi e infine l’indirizzamento verso uno dei vari sentieri di carriera in Oracle, con una forte componente internazionale.