Il mondo si adegua alle crescenti complessità sociali e produttive, richiedendo soluzioni aperte e rivolte al futuro. In particolare serve estendere alla periferia, ovvero all’edge computing, quanto appreso nell’evoluzione del modello dei data center on-premises e cloud.

Mantenere una visione unica non è semplice: un approccio per sfruttare le innovazioni di flusso dati indipendentemente dal punto di applicazione, in particolare integrando l’Edge, è quanto oggi proposto da Red Hat e illustrato in un incontro con la stampa.

L’approccio all’edge computing proposto dall’azienda è incentrato su tre configurazioni di base. Si parla di configurazioni enterprise, operations e provider.

Nell’Enterprise Edge, gli scenari presentano un datastore enterprise al centro, in un datacenter o come risorsa cloud, estendendo i servizi applicativi a posizioni remote.

L’Operations Edge opera nell’industria, con un coinvolgimento significativo dei team di tecnologia operativa (OT) ma intervenendo direttamente in loco.

Il Provider Edge si applica su reti e propone servizi legati a queste reti di telecomunicazione con affidabilità, bassa latenza ed elevate prestazioni.

Per rispondere a una specifica necessità, le tre basi possono essere integrate tra loro.

Certo il mondo cambia velocemente. “Basti pensare a quante persone, anche anziane, non conoscevano i QR Code prima della pandemia, ed ora ne fanno un uso frequentissimo”, esemplifica Luca Bigotta, Application Services Solution Sales Specialist per Red Hat Italia.

L’approccio complessivo di Red Hat è raccontato in breve nell’espressione secure data workflows from edge to core, che propone una raccolta automatica di dati da eventi, flusso di dati accelerato e analisi in tempo reale, in qualsiasi ambiente.

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La single source of truth

Le competenze che abbiamo oggi per registrare, pulire e impiegare i dati per supportare le decisioni sono una grande possibilità per l’azienda. Sviluppare un modello che abbia una single source of truth fa convergere i risultati complessivi anche con architetture moderne.

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Oggi esistono alcuni quadri di riferimento che permettono di impiegare un unico approccio sicuro dentro e fuori l’IT, integrando le nuove tecnologie in un contesto che applichi ovunque la meticolosità nel calcolo delle risorse proprio del cloud.

Per fare un esempio, la strategia Red Hat è aperta, ibrida (on-prem, public, private), multi-cloud ed edge. Individua cinque punti essenziali per ottenere la single source of truth.

Integrazione sicura di IT ed OT

Certamente OT e IT hanno sempre parlato due lingue diverse. La tecnologia amplia l’applicabilità dei processi IT, oggi rilevanti principalmente con il mondo data driven e la conseguente abilitazione di supporti decisionali AI/ML. “Noi portiamo normalizzazione in aziende sensibili al change management”, spiega Alessandro Denicoli, Hybrid Cloud Solution Sales Specialist per Red Hat Italia.

Inoltre l’infrastruttura è in continua evoluzione. Red Hat propone una metodologia comune per IT/OT, incentrata sui dati che fluiscono dal deep cloud all’edge, sicura e che abiliti applicazioni di machine learning. I prodotti principali ai quali si fa riferimento sono l’Enterprise Linux (RHEL) e OpenShift, insieme a molte altre soluzioni che unificano raccolta ed elaborazione dei dati in maniera predittiva.

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Il service model del cloud

Sappiamo che è possibile sviluppare il software una sola volta e poi rilasciarlo ovunque sia necessario. Un buon punto di partenza è il cloud brokering service model, “che può far leva anche sui contratti già in essere”, precisa Denicoli. Spostandosi dal classico centro verso la periferia dell’edge può portare a due diverse metodologie di gestione. Con Red Hat questo problema è risolto con una gestione unica, grazie alla quale velocità, agilità ed innovazione trovano il corretto ambiente. Per ottenere questi risultati la parte bassa dell’infrastruttura dev’essere agnostica.

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E non si pensi che l’Edge sia un diverso gusto di cloud. In ambito produttivo, i requisiti della periferia sono ben diversi da quelli del cloud centrale: partire fin dall’inizio con una visione unificata è una scelta di grande rilevanza strategica.

L’Edge consolida la sua posizione emergente

L’Edge Computing è un fenomeno in crescita per l’estensione del cloud alle periferie. IT e OT si sono parlati sempre poco e male, un problema che si sente particolarmente quando nuove tecnologie si affermano in breve tempo.

La stessa Forrester, nel report Predictions 2021: Edge Computing, aveva esplicitato che la rapida diffusione dei dispositivi connessi abilitati per l’IoT determinerà la domanda di soluzioni di edge computing in grado di elaborare i dati il più vicino possibile al dispositivo finale.

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La 2022 Global Tech Outlook Survey di Red Hat lo conferma. Ormai è stabilmente matura la lista delle principali tecnologie emergenti che comprende AI/ML, IoT, serverless computing, Blockchain, AR/VR ed Edge.