Con l’ultima edizione dell’evento Insight, NetApp ha fatto il punto su un percorso di trasformazione che, dall’essere “l’azienda del Nas”, la sta traghettando pienamente nel territorio della gestione del dato, che sempre più spesso è gestito da un’architettura ibrida e che esce dai confini del data center. Da un lato, verso l’Edge, e dall’altro – sempre più prepotentemente – sul cloud.

La trasformazione di NetApp non riguarda soltanto la tecnologia, ma anche l’organizzazione interna, più incentrata sui dati e sul cliente. Per esempio, non ci sono più team separati per prodotti on-prem e cloud e il cliente può avere un unico punto di contatto.

“La quantità di dati gestiti nel cloud è ormai paragonabile a quella dei dati on-premises, e – visti i tassi di adozione – presto ci sarà il sorpasso”, afferma Roberto Patano, Senior Manager Solutions Engineering di NetApp. In questo percorso di adozione del cloud, secondo Patano è necessario individuare il migliore approccio per affrontare la migrazione, analizzando sì la tecnologia ma pure gli aspetti finanziari, anche prendendo in considerazione le nuove soluzioni di locazione che permettono un utilizzo e una tariffazione on-demand anche per le infrastrutture on-prem, come l’offerta Keystone di NetApp. Il tutto, senza mai tralasciare la sicurezza.

NetApp ha approntato un piano di adozione e intende affiancare i clienti, anche attraverso la sua rete di partner qualificati, indipendentemnte da dove essi si trovano nel loro Journey to cloud.

netapp-cloud-journey

Nella strategia NetApp, due sono i punti centrali per abilitare la trasformazione delle aziende:

  • L’approccio Data Fabric: comprendere come utilizzare al meglio il dato per renderlo disponibile dove serve e con le prestazioni necessarie, riducendo per gli sforzi di gestione e i costi di storage;
  • L’importanza delle piattaforme cloud native (CNP), che attraverso lo sviluppo agile e l’architettura a container permettono la democratizzazione della tecnologia

Le novità tecnologiche di NetApp

È quindi in questo contesto che vanno inserite le novità tecnologiche annunciate a Insight 2021. La versione 9.10.1 del sistema operativo OnTap, vero abilitatore del data fabric di NetApp, si arricchisce di una funzione nativa di protezione dal ransomware che in modo nativo e automatico, impiegando algoritmi di intelligenza artificiale, identifica comportamenti anomali in scrittura e blocca il processo. Il tutto è compatibile con soluzioni software e cloud specifiche contro il ransomware, e può essere utilizzato come protezione ulteriore.

Astra Data Store offre la possibilità di avere un file sharing nativo per Kubernetes, offrendo alle infrastrutture containerizzate le funzionalità di gestione, movimentazione e data recovery a cui siamo abituati per le infrastrutture applicative tradizionali.

Cloud Manager garantisce semplicità di gestione con un unico punto di controllo per tutta l’infrastruttura, sia essa on-prem o in cloud, gestendo backup, analisi di compliance, monitoring dell’intera infrastruttura (non solo storage, ma anche newtoking, server e container), abilitando funzionalità di global cache per gestire la distribuzione geografica dei dati.

Cloud Backup e Cloud Data Sense permettono di rispondere alle sempre più stringenti esigenze in termini di sicurezza del dato, governance e compliance normativa. Cloud Backup permette ora di fare backup su StorageGRID anche in data center completamente isolati da internet per motivi di sicurezza (dark sites), il backup e restore di cluster Kubernetes e da gennaio offrirà l’indicizzazione dei cataloghi dei backup, per permettere il ripristino automatico anche di un singolo file.

Cloud Data Sense permettere di individuare, classificare e regolamentare le informazioni ovunque si trovino, anche in questo caso includendo i siti di storage isolati da Internet.

Spot by NetApp: DevOps e CloudOps

Nell’ultimo anno e mezzo NetApp ha effettuato diverse acquisizioni per ampliare i propri servizi negli ambiti DevOps e CloudOps, mercato che . Si parte da CloudJumper ad aprile 2020 (gestione ibride di infrastrutture VDI e desktop remoto), DataMechanics nel giugno 2021 (piattaforma per analytics basata su Apache Spark per cloud e container), per finire a ottobre con l’acquisizione di CloudCheckr (analisi di infrastrutture multi cloud per compliance, sicurezza e riduzione dei costi).

La più importante acquisizione, avvenuta a giugno 2020, è probabilmente quella di Spot.io, una piattaforma per ottimizzare i costi del cloud attraverso l’attivazione e disattivazione automatizzata di micro istanze che rispondono alle esigenze prestazionali dei carichi di lavoro in modo molto più granulare delle macchine virtuali tradizionali.

spot-by-netapp-roadmap

Le funzionalità di CloudJumper e DataMechanics saranno infatti integrate in un nuovo portfolio di soluzioni targate Spot by NetApp: Spot Elastigroup per le DevOps, Spot Security per l’aspetto SecOps, SpotPC per le DesktopOps (Azure Virtual Desktop e Windows365), mentre CloudCheckr coprirà il lato FinOps.

Un posizionamento molto forte in un mercato come quello DevOps, che si stima sia attorno ai 9 miliardi di dollari.

Un rapporto sempre più stretto con gli Hyperscaler

Oltre alla disponibilità delle proprie soluzioni sui marketplace di tutti i principali cloud provider (AWS, Azure, Google Cloud Platform e anche IBM Cloud), NetApp è l’unica azienda al momento ad avere servizi erogato direttamente dai cloud provider in modalità first party. “Sono servizi basati su tecnologia NetApp ma gestiti dagli hyperscaler per quanto riguarda la gestione, la responsabilità e il supporto, che avviene quindi avendo il cloud provider come unico punto di contatto, che sono reponsabili”, afferma Roberto Patano.

Due esempi di servizi di questo tipo sono Azure NetApp File e Amazon FXs for NetApp.

È possibile rivedere le sessioni registrate di Insight 2021 su NetApp TV.