Oracle ha annunciato undici nuovi servizi che saranno resi disponibili nel corso del 2022 in tutte le componenti principali dell’offerta Cloud Infrastructure: computing, networking e storage.

L’obiettivo dell’azienda è fornire soluzioni più versatili, semplici da utilizzare e che permettano di controllare più accuratamente il bilanciamento tra costi e prestazioni.

“Ci sono alcuni falsi miti riguardo al cloud, secondo i quali sarebbe un’architettura complicata, che richiede più risorse del dovuto, in cui la scalabilità e il controllo dei costi sono difficile da realizzare – afferma Leo Leung, Vice President of Product Management di Oracle Cloud Infrastructure – Abbiamo quindi affrontato questi temi per rendere l’offerta più semplice e permettere ai clienti di avere costantemente sotto controllo i costi e i servizi a cui sono correlati. Siamo inoltre fortemente focalizzati sul permettere ai clienti di spostare le applicazioni nel cloud senza dover riscrivere il codice”.

Computing

L’offerta attuale è strutturata in soluzioni bare metal, macchine virtuali scalabili e container basati su Kubernetes. La prima novità è rappresentata da Istanze Container che non richiedono al cliente di gestire la macchina virtuale o l’orchestrazione su Kubernetes. OCI creerà automaticamente l’istanza su un sistema operativo sicuro, gestendo gli aspetti di networking e storage.

Per applicazioni che richiedono bassa latenza come i database, DAS virtualizzato, caching e data warehousing, ci saranno nuove istanze AMD E4.Dense con storage NVMe. Sempre su piattaforma AMD verranno rese disponibili le soluzioni Oracle Cloud VMware, con nuove opzioni su processore AMD con 32, 64 e 128 core per applicazioni che richiedono un elevato numero di macchine virtuali, o l’accesso a grandi quantità di memoria (Oracle dichiara di poter offrire una quantità di memoria due volte e mezzo superiore rispetto ai concorrenti.

Networking

Con il servizio Content Delivery Network (CDN) Interconnect è possibile avere una connessione diretta a fornitori di servizi di Content Delivery Network selezionati, verso i quali ai clienti non verrà addebitato il traffico dati. Attualmente il servizio è attivo per le regioni del Nord America e per la CDN di CloudFlare.

Per quei clienti che già non si affidano a un fornitore CDN, Oracle offre il servizio Content Delivery Network nativo. L’integrazione con API, console, i livelli di computing e storage di OCI permetterà di semplificare l’adozione e ridurre i costi del traffico dall’origine al punto di uscita della CDN. Il servizio è offerto in partnership con un fornitore CDN e dispone di centinaia di punti di presenza sparsi per il mondo.

Un nuovo Flexible Web Application Firewall (WAF) permette di definire delle policy di sicurezza per gli exploit più comuni e applicarle al livello di load balancer o sull’edge, mentre il 5eb Application Acceleration (WAA) effettua caching e compressione delle risposte http nel load balancer.

Network Visualizer verifica i percorsi di rete e li visualizza permettendo di identificare e risolvere I più comuni errori di configurazione della rete virtuale.

vTAP abilita la cattura e l’ispezione dei pacchetti off-band per permettere analsisi di sicurezza, monitoraggio dei dati e risoluzione dei problemi senza impattare sulle prestazioni dell’applicazione.

Storage

Lo Storage a blocchi con auto-tuning in base alle prestazioni permette di cambiare automaticamente il livello di prestazioni dei volumi in base alla fluttuazione della domanda. I dati che vengono richiesti di meno vengono spostati su servizi a maggiore latenza e dal costo inferiore, per rispostarli automaticamente su storage a prestazioni superiori quando le prestazioni dell’applicazione lo richiedono.

Oracle aggiunge anche il supporto al file system ZFS ad alta disponibilità disponibile su stack con deployment automatico su storage OCI Block Volumes.