Sono stime decisamente positive quelle che IDC ha rilasciato nei giorni scorsi in riferimento al mercato mondiale del cloud pubblico. Si parla infatti di un volume d’affari a fine 2017 pari a 128 miliardi di dollari, ovvero un netto +25,4% rispetto al 2016. Cifre che, se proiettate al 2021, sono destinate a crescere ulteriormente, con un volume che raggiungerà i 266 miliardi di dollari grazie a un tasso di incremento annuale pari al 21%.

A trainare questo mercato saranno soprattutto gli Stati Uniti con circa il 60% degli investimento pari a 163 miliardi di dollari, seguiti dall’Europa (52 miliardi di dollari) e dell’area Asia-Pacifico (25 miliardi di dollari). Per quanto riguarda l’Europa, IDC vede soprattutto nell’Italia, nella Germania e nella Svezia i tre Paesi in cui la crescita del cloud pubblico si farà più significativa da qui a cinque anni.

Cloud Pubblico

I settori statunitensi che vedranno la crescita più rapida nella spesa in servizi di cloud pubblico saranno i servizi professionali (CAGR del 21,5%), i media (CAGR del 21%), il retail e le telecomunicazioni, entrambi con un tasso di incremento annuale pari al 20,9%.

Il SaaS (Software as a Service) è destinato a rimanere al primo posto in classifica con circa il 66% del mercato a fine 2017, mentre nel 2021 scenderà al 60% pur continuando a mantenere la posizione più alta. La crescita più rapida da qui al 2021 si avrà però nella spesa in soluzioni IaaS e PaaS, rispettivamente con un CAGR del 30% e 29,7%.

Infine IDC stima che più della metà delle spese orientate all’accesso a servizi di cloud pubblico sarà effettuata da imprese con oltre 1.000 dipendenti, mentre le aziende di medie dimensioni (100-499 dipendenti) arriveranno al 20% e quelle tra i 500 e i 999 dipendenti faranno segnare la crescita più rapida con un CAGR stimato al 22,8%. Gli investimenti più significativi, anche senza tenere conto delle dimensioni delle aziende, saranno fatti soprattutto per applicazioni CRM ed ERM e per l’hardware (storage e server).