Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha annunciato nei giorni scorsi l’ulteriore espansione del proprio portafoglio hybrid cloud resa possibile potenziando l’automazione, le possibilità di scelta e le soluzioni che ottimizzano i workload. Le novità includono l’estensione delle operazioni basate su AI, la componibilità a tutto il portafoglio aggiungendo una nuova infrastruttura ottimizzata per i workload e una maggior scelta di cloud grazie alla nuova partnership con Google Cloud ed Equinix.

Le aziende che abbracciano la trasformazione digitale stanno spostando i workload critici sul cloud e, per migliorare ulteriormente la loro esperienza, si avvalgono di un portafoglio sempre più diversificato di servizi intelligenti e di automazione e piattaforme infrastrutturali che ne semplificano la scelta. Sono infatti aziende che investono su molteplici cloud ma che non possiedono un’uniformità operativa.

Inoltre, tutto questo insieme di dati e tecnologie – indipendentemente dal modello di deployment – ha bisogno di essere gestito mentre, in assenza di automazione, le aziende stanno rapidamente riscontrando varie limitazioni. Occorre quindi connettere i vari ambiti cloud con il mondo fisico per ottenere agilità e scalabilità, tenendo il passo con le moderne attività data-driven.

Componibilità 2.0

In questo scenario HPE l’infrastruttura componibile HPE, introdotta tre anni fa, offre un modello operativo coerente per le applicazioni virtualizzate, containerizzate e bare-metal, permettendo ai clienti di comporre pool fluidi di risorse di calcolo, storage e networking mediante i propri software stack preferiti. Secondo il produttore i clienti che usano HPE Synergy ottengono:

  • Il 25% di costi di infrastruttura IT in meno, eliminando le situazioni di over-provisioning e la capacità inutilizzata
  • Il 71% di tempo di personale in meno per server deployment e il 30% di produttività in più del team applicativo aumentando l’efficienza operativa e il deployment rapido delle risorse IT
  • Il 60% di efficienza in più dei team incaricati dell’infrastruttura IT riducendo la complessità e le attività manuali

Oggi HPE ha esteso la propria strategia componibile per permettere alle organizzazioni IT di trasformare i rack server HPE ProLiant DL 360/380/560 Gen10 già esistenti in una infrastruttura componibile in grado di automatizzare deployment, scalabilità e gestione di qualsiasi workload. La nuova soluzione HPE Composable Cloud, costruita sulla gestione delle infrastrutture IT HPE OneView e sulla soluzione di rete HPE Composable Fabric, sarà disponibile da agosto e permetterà ai clienti HPE ProLiant DL vecchi e nuovi di implementare e scalare rapidamente i workload in un ambiente rack componibile supportando la scelta degli stack per cloud, virtualizzazione o container preferiti. Ciò permette ai clienti di salvaguardare quanto già investito sulla propria infrastruttura IT.

Oltre a consentire ai clienti di implementare storage fisico HPE o VMware vSAN software-defined storage secondo le proprie preferenze, il portafoglio componibile HPE supporta ora le infrastrutture iperconvergenti (HCI) HPE SimpliVity. Con HPE SimpliVity è possibile effettuare il deployment di un cluster di nodi HCI indipendente o affiancato ad altro storage, beneficiando dei vantaggi della compressione e deduplica always-on che accresce capacità ed efficienza della banda, oltre a funzionalità integrate di backup/ripristino e disaster recovery.

data center personale

Ambienti HCI ampliati e potenziati

HPE SimpliVity è una piattaforma iperconvergente dedicata alla virtualizzazione dei data center e ai workload edge. HPE ha potenziato la propria offerta ed esteso l’esperienza iperconvergente a un’architettura convergente.

HPE ha infatti integrato le funzionalità operative basate su AI di HPE InfoSight all’interno di HPE SimpliVity per semplificare la gestione delle virtual machine e lasciare che il personale IT possa focalizzarsi sull’innovazione. HPE SimpliVity e HPE InfoSight forniscono ai clienti una visibilità globale e dettagliata degli ambienti, delle prestazioni e dell’utilizzo della capacità, rendendo possibile l’analisi predittiva dei dati e la messa a punto di segnalazioni per ottimizzare i sistemi e le performance.

L’annuncio fa seguito a numerosi miglioramenti apportati a HPE SimpliVity dedicati ai casi d’uso relativi all’edge e alle sedi remote:

  • Il nuovo modello HPE SimpliVity 325, ideale per gli uffici remoti o gli ambienti con poco spazio a disposizione, propone uno chassis 1U scalabile ad alta densità dotato di singolo processore AMD EPYC e storage all-flash
  • Il nuovo HPE Simplivity 380 storage-optimized offre long-term storage attraverso un sistema ad alta capacità che aggrega centralmente le copie provenienti dagli ambienti HPE SimpliVity multi-sito
  • La configurazione automatizzata degli switch Aruba durante il deployment di nuovi nodi HPE SimpliVity HCI

Per le aziende che devono gestire applicazioni particolarmente complesse e impegnative, come data warehouse e database business-critical, HPE ha inoltre introdotto HPE Nimble Storage dHCI, una infrastruttura iperconvergente disaggregata (dHCI) che riunisce la semplicità dell’iperconvergenza con la flessibilità di un sistema convergente. La nuova soluzione integra il controllo iperconvergente con l’esperienza di gestione autonoma di HPE Nimble Storage con il server HPE ProLiant.

HPE Nimble Storage dHCI, disponibile nel quarto trimestre dell’anno, punta a semplificare la gestione delle VM con la possibilità di scalare in modo indipendente le risorse storage e quelle di calcolo con un’architettura resiliente in grado di raggiungere il 99,9999% di disponibilità dei dati e una latenza inferiore al millisecondo. Basata su HPE InfoSight, HPE Nimble Storage dHCI è una piattaforma intelligente che permette alle aziende di implementare le app più rapidamente, supportare quelle più esigenti, e ottimizzare tempi e risorse.

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HPE e Google Cloud ampliano la partnership strategica

HPE e Google Cloud hanno ampliato la propria partnership strategica allo scopo di fornire ai clienti soluzioni per hybrid cloud. Facendo leva sui modelli HPE Validated Design annunciati ad aprile 2019, HPE e Google Cloud hanno ora presentato una collaborazione finalizzata a creare un reale hybrid cloud per container che potrà essere erogato secondo l’approccio as-a-Service. HPE proporrà inoltre servizi professionali e di consulenza per accelerare l’adozione degli hybrid cloud. La soluzione per hybrid cloud si avvale di Google Cloud Anthos in combinazione con l’infrastruttura on-premises di HPE, con HPE Cloud Data Services e con HPE GreenLake.

La proposta congiunta combina Google Cloud Anthos con HPE ProLiant e HPE Nimble Storage on-premises. E, a partire dal terzo trimestre dell’esercizio 2019, anche HPE Cloud Volumes potrà offrire un servizio storage per la Google Cloud Platform e altri cloud pubblici. HPE prevede infine di proporre HPE GreenLake per Google Cloud Anthos in modo da fornire l’intero hybrid cloud secondo il modello as-a-Service.

Questa soluzione per hybrid cloud porta all’IT un valore esclusivo grazie alla mobilità bidirezionale dei workload applicativi e di dati, alla flessibilità multi-cloud, alla gestione unificata dell’ambiente ibrido, e alla possibilità di consumare l’hybrid cloud sotto forma di servizio. Un hybrid cloud che permette davvero di implementare casi d’uso come ad esempio la modernizzazione delle applicazioni all’interno di deployment basati sui container, lasciando così la facoltà agli sviluppatori di sviluppare all’interno del cloud per poi implementare le applicazioni on-premises, fare leva sul cloud a scopo di protezione e recovery e far girare le applicazioni su molteplici cloud.