Sono nel cloud. Siete nel cloud. Siamo tutti nel cloud. Secondo il sondaggio State of the Cloud 2022 di Flexera, quasi i due terzi di tutti i carichi di lavoro delle PMI si trovano nel cloud. Ma, mentre spostiamo qui sempre più del nostro IT, dobbiamo assicurarci di sapere davvero in cosa ci stiamo cacciando.

Troppe persone non lo fanno. Delle oltre 750 aziende che hanno partecipato al sondaggio di Flexera, quasi un terzo ha finito con lo sprecare denaro nel passaggio al cloud. Considerando che oltre la metà delle PMI spendono più di 1,2 milioni di dollari nel cloud, si tratta di un sacco di soldi. Aggiungendo al danno la beffa, i progetti cloud di solito superano il budget in media del 13%.

Nonostante questi risultati, il motivo per cui la maggior parte di noi passa al cloud è per risparmiare denaro. Dopotutto, è più economico eseguire servizi sul cloud piuttosto che eseguirli sul proprio hardware nelle proprie sale server o data center. Questo però accade quando la migrazione nel cloud è fatta in modo corretto. Purtroppo ci sono troppi modi per sbagliare e di seguito vi riporto alcuni degli errori più significativi (e comuni) che dovreste evitare.

Pensare prima di muoversi

È un discorso semplicissimo: guardare prima di saltare. Eppure, nonostante questo sia un concetto lapalissiano, un sondaggio condotto da THINKstrategies e INetU alcuni anni fa sulla migrazione al cloud ha rilevato che il 70% degli intervistati ha ammesso di aver dovuto modificare il proprio cloud design prima dell’implementazione.

Più della metà ha inoltre dovuto cambiare i propri piani entro i primi sei mesi e, complessivamente, il 43% dei progetti cloud non è riuscito o si è bloccato e quasi la metà ha avuto bisogno di più budget in quei primi mesi critici. non mi stupisco di questi numeri. Troppo spesso, infatti, qualche dirigente decide di punto in bianco che il cloud è qualcosa di magico e renderà tutte le cose luminose e belle. Non è così che funziona. Lo spostamento o l’espansione nel cloud funziona solo se prima fate i compiti e poi passate all’implementazione in azienda.

cloud-first

Tutto o niente

Altro errore da evitare? Troppe aziende, quando decidono di fare il grande passo, decidono anche di trasferire tutto nel cloud. Non bisogna farlo! Non potete caricare contemporaneamente tutta la vostra infrastruttura e i vostri servizi. Non funzionerà. Prendetevi tutto il tempo che serve, considerate tutti i potenziali problemi e, dopo averlo fatto, iniziate lentamente e metodicamente a spostare lo stack IT nel cloud.

Concentrarsi solo sul risparmio

Sì, il cloud può davvero farvi risparmiare denaro. Ma non pensiate che solo perché state passando da un modello di spesa in conto capitale (CAPEX) dell’IT tradizionale al modello di spese operative (OPEX) del cloud, avrete più denaro in cassa. Non è così. È un modello di business diverso. Ciò che il cloud vi offre, in teoria, è una maggiore flessibilità. Ciò potrebbe significare che risparmierete denaro, ma se non vi muovete nel modo giusto, il cloud potrebbe costarvi anche di più che gestire i vostri data center.

Tutti i cloud sono uguali

No, non lo sono. I cloud variano enormemente nelle loro capacità, costi e obiettivi. Non parlo solo del fatto che Microsoft Azure potrebbe funzionare meglio per voi rispetto ad Amazon Web Services (AWS). Ogni cloud ha i suoi punti di forza e di debolezza. La vostra azienda arriva al cloud con requisiti diversi rispetto a quelli di un’altra azienda; quindi, assicuratevi di soddisfare le vostre esigenze con ciò che ciascun cloud può fornire.

Continuare a cambiare

Infine, anche dopo aver eseguito con successo le prime migrazioni di progetti cloud, assicuratevi di aver imparato la lezione da tali progetti. Ho visto troppe aziende migrare nel cloud un progetto utilizzando un certo metodo, per poi eseguire un’altra migrazione con un altro approccio.

Prima che ve ne accorgiate, avete riprogettato la vostra architettura cloud così tante volte che la vostra nuova ed elegante infrastruttura IT del 21° secolo è diventata qualcosa di inestricabile. L’obiettivo non è ricreare un “pasticcio” IT nel cloud. Una volta che avete trovato un modo che funziona bene per la vostra azienda, continuate a usarlo.

Tutti e cinque questi errori hanno una cosa in comune: mostrano che le persone non stanno davvero studiando (come invece dovrebbero) tutto quello che comporta il passaggio al cloud. Prima di apportare modifiche significative al vostro IT, osservate attentamente ciò che gli altri hanno fatto in precedenza, ciò che volete come risultato del cambiamento e quindi, e solo allora, fate il grande passo nella nuvola.