IBM Cloud ha annunciato aumenti di prezzi per i suoi servizi IaaS e PaaS a partire dal prossimo 1 gennaio. Gli aumenti variano in funzione dei siti geografici dei Data Center IBM di riferimento. Quello di Milano in particolare sarà soggetto a un aumento per i servizi IaaS del 5,5%.

Gli aumenti sono stati annunciati in un post sul sito di IBM Cloud (riportiamo qui sotto la tabella contenuta nel post), e sono espressi come variazioni degli “uplift”, che sono le maggiorazioni percentuali rispetto alle tariffe base che IBM applica negli USA.

Ai servizi IaaS erogati dal data center di Milano per esempio attualmente è applicato un uplift del 10%, che salirà dall’1 gennaio al 16%: questo significa che l’aumento effettivo sarà appunto del 5,5% circa.

aumenti IBM Cloud tabella 2014 dwi

Fonte: cloud.ibm.com

Aumenti e uplift di partenza: le differenze tra le regioni nel mondo

Dalla tabella si nota che gli aumenti annunciati sono diversi da regione a regione nel mondo (da zero in USA, India, Australia al 7,5% del Brasile). Ma anche gli uplift di partenza sono molto diversi: si va dal 3% di Amsterdam e Canada (Montreal e Toronto) al 20% di India (Chennai), Australia (Sydney) e Brasile (San Paolo). Milano è in una situazione intermedia, con un uplift che come già accennato al momento è al 10%.

San Paolo invece è il data center caratterizzato dall’uplift attuale massimo (20%) e dal più alto aumento di tariffe in questa tornata (7,5%), che dall’1 gennaio porterà al 29% l’uplift totale rispetto agli USA.

Scendendo più nel dettaglio, precisa IBM, per quanto riguarda i servizi IaaS aumenteranno le tariffe dei servizi Bare Metal Servers, Virtual Server Instance, File e Block Storage e Networking infrastructure, per entrambe le offerte Classic e VPC.

Inoltre, si legge nel post, per quanto riguarda IBM Cloud Object Storage, i prezzi dei servizi Accelerated Archive saliranno del 25%, e quelli dei servizi Deep Archive del 26%.

Nessuna maggiorazione rispetto agli uplift attuali, invece, è prevista per Power Systems Virtual Server, software di terze parti, e connettività di rete.

Gli aumenti per i servizi IaaS

Per quanto riguarda invece i servizi IaaS, dall’1 gennaio tutte le tariffe IBM Cloud cresceranno del 3%. L’aumento, precisa il post, riguarda in particolare:

– servizi Kubernetes e Red Hat OpenShift;

– Sicurezza (tutti i servizi);

– Database IBM Cloud (tutte le offerte);

– Stream di eventi;

– IBM Cloudant;

– Data Engine.

IBM ha giustificato gli aumenti con la necessità di adeguarsi ai costi locali di erogazione dei servizi, spiega The Register, che cita anche altri vendor che ultimamente avrebbero ritoccato le tariffe verso l’alto, tra cui Salesforce, Microsoft, Cloudflare, mentre i costi di Azure invece sarebbero scesi.

L’aumento generalizzato delle tariffe da parte dei Cloud Provider d’altra parte era stato previsto da molti analisti, come per esempio Canalys, che a fine 2022 (ne avevamo scritto qui) aveva pronosticato incrementi anche del 30% in Europa per quest’anno, per la necessità di compensare gli aumenti dei costi energetici e gli alti tassi di inflazione.