Red Hat ha annunciato oggi la disponibilità di Red Hat Enterprise Linux OpenStack Platform 7, che presenta un nuovo tool di installazione e gestione per semplificare l’installazione e le operazioni quotidiane di gestione, oltre a gettare le basi per gli aggiornamenti e gli upgrade per le versioni successive. Basata sulla release comunitaria Kilo di OpenStack e lanciata originariamente nel 2013, Red Hat Enterprise Linux OpenStack risolve le dipendenze di OpenStack in ambiente Linux e fornisce una piattaforma altamente scalabile e “fault-tolerant” per costruire cloud privati e pubblici.

Questa nuova versione comprende diverse nuove caratteristiche mirate ad accelerare l’adozione di OpenStack. Gli operatori del cloud ad esempio hanno oggi un mezzo più semplice per gestire la quotidianità delle operazioni e il provisioning delle risorse grazie al nuovo Red Hat Enterprise Linux OpenStack Platform Director.

Questo strumento offre l’installazione semplificata e automatizzata nel cloud con un controllo dell’installazione su tutto il sistema. Basato sul progetto aperto di OpenStack management TripleO, il nuovo director riunisce in sé molteplici tecnologie in modo da offrire un unico strumento che stabilisce anche una nuova base per l’orchestrazione live degli aggiornamenti di OpenStack per la versione 7 e le release successive.

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Red Hat Enterprise Linux OpenStack Platform 7 semplifica inoltre la migrazione di applicazioni business-critical tradizionali che richiedono elevata disponibilità in OpenStack, introducendo l’alta disponibilità del compute host node grazie a servizi integrati e automatizzati di monitoraggio e failover presi da Red Hat Enterprise Linux. Questa nuova funzionalità effettua il monitoraggio degli host node e comprende la capacità di evacuare automaticamente le virtual machine dagli host, riavviando i carichi di lavoro su host alternativi a disposizione.

Con questa nuova release i clienti del settore Telco hanno poi a disposizione un controllo più capillare sulle porte di traffico di rete a livello virtual machine. Ciò consente ai clienti di mantenere un maggiore livello di sicurezza sul cloud OpenStack, consentendo al contempo il traffico di funzione di rete virtualizzata (VNF) attraverso ciascuna virtual machine, come richiesto. Gli operatori di rete godranno inoltre di numerosi miglioramenti sul protocollo IPv6, compresa la capacità di supportare il routing diretto tra i tenant e il gateway esterno.

Infine gli amministratori di storage avranno a disposizione backup di storage di blocco più rapidi con il supporto di backup basati su snapshot. Con il supporto addizionale dei file di sistema NFS e POSIX, questo riduce notevolmente la quantità di storage e di tempo richiesti, grazie al fatto che viene solamente effettuato il backup delle variazioni incrementali avvenute dopo l’ultimo backup completo.

“Abbiamo alzato gli standard dell’OpenStack production-ready con Red Hat Enterprise Linux OpenStack Platform 7. Con la crescente adozione di OpenStack, siamo entusiasti di poter affrontare la necessità di ridurre i tempi di sviluppo di soluzioni complete grazie a un approccio aperto che consente installazioni automatizzate e la gestione dei cicli di vita delle infrastrutture” ha dichiarato Radhesh Balakrishnan, general manager di Red Hat OpenStack.