Dopo la notizia di ieri sul progressivo abbandono di AWS da parte di Dropbox, oggi si scopre che un altro colosso tech potrebbe presto abbandonare i server e i servizi cloud di Amazon Web Services. Stiamo parlando di Apple, che secondo alcune voci di corridoio non ancora ufficiali (ma parrebbe solo questione di tempo), avrebbe firmato un accordo da 400-600 milioni di dollari con Google per spostare parte dei suoi servizi (compreso iCloud) su Google Cloud Platform.

Per alcuni osservatori questa sarebbe una mossa solo transitoria, in attesa che il prossimo anno Cupertino passi completamente a una propria infrastruttura cloud. Già a partire dal 2015 Apple aveva iniziato a staccarsi progressivamente da AWS, con cui era legata da un accordo da 1 miliardo di dollari, e ad avvicinarsi alla piattaforma di Google e oggi, sebbene nessuno dei tre attori in causa abbia ancora lasciato un comunicato ufficiale, questa transizione sembra ormai definitiva.

Nel frattempo Apple sta costruendo un proprio “command center” in Arizona e si prepara a inaugurare data center in Irlanda e Danimarca la cui apertura è attesa nel corso del 2017. Queste nuove strutture serviranno ad Apple per alcuni dei suoi servizi online come iTunes Store, App Store, iMessage, Maps e Siri da fornire agli utenti europei.

Il sito web Re/code sostiene inoltre che Apple, che oggi si appoggia in minima parte anche sui servizi di Microsoft Azure, abbia già formato un team interno (chiamato McQueen) con lo scopo di spezzare progressivamente la dipendenza da fornitori cloud esterni per concentrarsi invece sulla costruzione di una propria infrastruttura. Questo perché, invece di continuare a pagare (e non poco) per appoggiarsi a servizi esterni, Apple potrebbe raggiungere il break even con data center propri già nel giro di pochi anni, rendendo questo tipo di investimento del tutto logico per un’azienda con un simile ammontare di cash.