Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha presentato nelle scorse ore HPE Synergy, la prima piattaforma progettata per far girare sia le applicazioni tradizionali siaquelle cloud nelle aziende che intendono avvalersi dei vantaggi delle infrastrutture ibride.

Basata sulla nuova architettura Composable Infrastructure sviluppata da Hewlett Packard Enterprise, HPE Synergy fa leva su pool di risorse fluide, intelligence di tipo software-defined e una API unificata per fornire alle organizzazioni i presupposti per disporre sempre del mix ottimale di risorse cloud tradizionali e private.

Il pool di risorse fluide comprende calcolo, storage e fabric di rete componibili e ricomponibili secondo le puntuali necessità dell’applicazione, avvio di workload pronti all’implementazione e supporto a tutti i workload fisici, virtuali e containerizzati.

Per quanto riguarda invece l’Intelligence Software Defined, troviamo auto discovery e auto-composizione dell’infrastruttura necessaria e aggiornamenti ripetibili e privi di criticità. Infine l’API unificata permette di avere un’unica riga di codice per astrarre qualunque elemento dell’infrastruttura, oltre a offrire il 100% di programmabilità dell’infrastruttura e un’interfaccia bare-metal per IaaS (Infrastructure as a Service).

HPE Synergy è una piattaforma estensibile e adatta a una vasta gamma di applicazioni

HPE Synergy, che sarà disponibile nel secondo trimestre del 2016, riunisce fisicamente risorse di calcolo, storage e fabric di rete e, attraverso una singola interfaccia basata su HPE OneView, compone le risorse fisiche e virtuali in qualsiasi configurazione richiesta da qualunque applicazione. HPE Synergy è quindi una piattaforma estensibile e adatta a una vasta gamma di applicazioni per i clienti che intendono dotarsi di un ambiente cloud ibrido scalabile e abilitare DevOps continuative.

Inoltre il software di intelligence integrato di HPE Synergy, le capacità di autorilevamento e i pool di risorse fluidi permettono ai clienti di far partire all’istante un’infrastruttura in grado di far girare applicazioni fisiche, virtuali e containerizzate. Attraverso un’unica interfaccia i clienti possono comporre risorse fisiche e virtuali, ridurre fin del 60% l’overprovisioning e ottenere di conseguenza fino al 17% di risparmio sulle spese di capitale anticipate e fino al 30% su quelle ricorrenti.

“I dati di mercato indicano chiaramente come la combinazione ibrida di IT tradizionale e cloud privati sia destinata a dominare il mercato nei prossimi cinque anni. Le aziende necessitano di capitalizzare la velocità e l’agilità del cloud ma desiderano che le applicazioni business critical operino nell’affidabilità e nella sicurezza dei datacenter interni. Con HPE Synergy l’IT può fornire infrastrutture sotto forma di codice e offrire alle aziende un’esperienza cloud direttamente nei loro datacenter” ha commentato Antonio Neri, Executive Vice President e General Manager dell’Enterprise Group di Hewlett Packard Enterprise.