L’evento Oracle CloudWorld Tour di Milano – unica tappa nell’Unione europea, a breve distanza temporale dalla vicina ma “extracomunitaria” tappa di Londra, è stata l’occasione per fare ai tanti clienti e partner intervenuti un riepilogo delle principali novità degli ultimi mesi, che hanno visto l’intelligenza artificiale entrare in tutti i livelli dello stack Oracle, dall’infrastruttura al PaaS, fino al SaaS delle Fusion Application.

Parlando di queste ultime, l’Executive Vice President delle Corporate Operations Doug Kehring, ha sottolineato una particolarità nell’approccio di Oracle: le funzioni di intelligenza artificiale sono direttamente integrate nelle Fusion Applications come strumenti applicativi, con una cinquantina di casi d’uso concreti al momento, e non fornite come uno strumento in più. “Non abbiamo bisogno di inventare una mascotte che rappresenti un genio, un copilota o un personaggio fantasy”, ha affermato commentando una slide che punzecchiava i concorrenti Salesforce, Microsoft e Google.

Doug Kehring, Executive Vice President delle Corporate Operations di Oracle sul palco dell'Oracle CloudWorld Milano

Doug Kehring, Executive Vice President delle Corporate Operations di Oracle.

Il PSN è la prima installazione Oracle Alloy in Europa

Il palco del CloudWorld ha però anche ospitato anche un importante annuncio: il Polo Strategico Nazionale italiano rappresenta la prima installazione in Europa di Oracle Alloy, l’infrastruttura destinata ai partner che intendono offrire servizi di cloud sovrano.

Lo ha annunciato dal palco Paolo Trevisan, Chief Technology & Information Officer del Polo Strategico Nazionale, che ha anche fatto il punto sullo stato del progetto finanziato con 900 milioni di euro dalla missione 1 del PNRR.

Paolo Trevisan, Chief Technology & Information Officer del Polo Strategico Nazionale e Carlota Alvarez Pedreira, Presidente del CdA e Country Manager di Oracle Italia

Paolo Trevisan, Chief Technology & Information Officer del Polo Strategico Nazionale e Carlota Alvarez Pedreira, Presidente del CdA e Country Manager di Oracle Italia

I quattro data center di proprietà su due region collegate a bassa latenza offrono un ampio catalogo di servizi cloud che vanno dal private al secure public, passando per hybrid e PSN managed, quest’ultima basata proprio su Oracle Alloy che consente di offrire l’intera gamma dei servizi cloud Oracle in modalità gestita rimanendo completamente isolata dal cloud pubblico.

Le chiavi crittografiche esterne sono gestite direttamente dal PSN, che ha anche la possibilità di fare una review completa del codice prima che venga rilasciato. Questo permette di garantire i livelli di sicurezza previsti per i dati strategici di livello 3.

“Il progetto realizzato con il PSN ha anche contribuito a plasmare le specifiche del prodotto Alloy, introducendo alcuni elementi di compliance e sovranità delle operations che in precedenza non erano previsti”, ha raccontato alla stampa Michele Porcu, Vice President della Business Strategy di Oracle EMEA. Il partner tecnologico (TIM) ora ha la possibilità di ispezionare il codice prima del rilascio, fare log e monitorare ogni attività, e se il personale Oracle se deve accedere al data center per manutenzione, viene scortato da personale del gestore”.

Al momento hanno aderito al PSN 312 pubbliche amministrazioni, tra cui 40 PA centrali, con una prima tranche che ha già completato la migrazione, mentre l’obiettivo è di traghettarne 280 entro il 2026.

L’infrastuttura Oracle tra IA e multi cloud

In un incontro con la stampa, Michele Porcu ha poi riassunto i principali pilastri su cui è basata la strategia di Oracle nel cloud. “Con 48 cloud region, 13 delle quali in Europa, la possibilità di installare infrastrutture presso il data center del cliente e l’accordo con Microsoft che permette di avere cloud region colocate negli stessi siti, che condividono console e id di accesso comune, puntiamo a essere l’infrastruttura cloud distribuita per l’erogazione di servizi mission critical”, ha affermato.

Se sul fronte SaaS l’impostazione è quella di arricchire le app già esistenti con nuove funzionalità IA, nel PaaS l’offerta passa attraverso le partnership con i creatori di modelli, in primis Cohere e Meta, e la predisposizione di ambienti preconfezionati come console per la creazione di sandbox o agenti per fare RAG o fine tuning dei modelli.

“Se le applicazioni IA si basano sull’uso intensivo del patrimonio di dati aziendali, riteniamo di poter fare la differenza con la nostra tecnologia database che è in grado di gestire semantica, vettori, database a grafo e le API che servono ai sevizi AI”, afferma Porcu.

Scendendo ancora di un livello verso l’infrastruttura, Porcu ha sottolineato la partnership tecnologica con Nvidia, le cui GPU possono trarre vantaggio dalle peculiarità del networking a bassa latenza dell’infrastruttura Gen 2 di OCI, ottenendo prestazioni elevate con un minor consumo di energia. “Possiamo creare cluster fino a 20.000 GPU, che con la nostra focalizzazione sul cloud sovrano mettere a disposizione i servizi Nvidia per la IA anche a nazioni e aziende di settori regolamentati su un hardware certificato e con la garanzia che i dati non si muoveranno da lì”, ha concluso.