Il diffondersi di un modello di lavoro ibrido e una maggiore attenzione al benessere dei dipendenti sono due aspetti che hanno modellato gli scenari aziendali negli ultimi mesi. La maggior parte delle aziende ritiene di aver risposto in modo efficace alla pandemia. Secondo il report Relearning Leadership: Creating the Hybrid Workplace Leader di Capgemini, infatti, il 69% dei leader aziendali ritiene che la propria organizzazione abbia gestito con successo il passaggio al lavoro da remoto e ibrido. Dal punto di vista dei dipendenti, tuttavia, la percezione non è la stessa: solo il 49% è d’accordo con questa affermazione, e si aspetta dai propri leader risposte più efficaci alle sfide emergenti con il lavoro ibrido.

Secondo il sondaggio, svolto su 1.380 persone in 548 organizzazioni e ha coinvolto manager aziendali, accademici ed esperti di leadership, il modello di lavoro ibrido sta facendo emergere nuove sfide e nuove attese da parte dei dipendenti. Ai leader vengono sempre più richiesti valori come autenticità, intelligenza emotiva, apertura al cambiamento e capacità di creare un ambiente basato sulla fiducia in cui sentirsi autonomi. Le aziende non stanno tuttavia facendo abbastanza per consentire al management di svolgere efficacemente il proprio compito in un contesto di lavoro ibrido.

Il report mostra che in molte organizzazioni c’è un’evidente divergenza di percezione tra top management e dipendenti: nonostante la tecnologia abbia facilitato una rapida adozione di un modello di lavoro ibrido, in molti casi i processi manageriali e le modalità di esercizio della leadership non sono andate di pari passo”, ha commentato Michelangelo Ceresani, HR and Organization Director di Capgemini Italia. “Diventa quindi necessario aggiornare il concetto di leadership per renderlo più efficace rispetto al nuovo modello di lavoro ibrido: le organizzazioni devono creare le condizioni adatte perché ogni leader possa esprimere empatia, autenticità e credibilità nel suo approccio, oltre a investire tanto nei giusti strumenti per lo sviluppo della leadership, quanto in processi decisionali, pratiche gestionali e policy, che siano abilitanti rispetto al raggiungimento di questo risultato”.

I nuovi stili di leadership richiesti dai dipendenti

La fiducia è una componente essenziale in questa fase di cambiamento. L’84% dei dipendenti ritiene infatti che la capacità di creare contesti lavorativi basati sulla fiducia reciproca, in cui i dipendenti si sentano più liberi, rappresenti una delle principali qualità che i leader devono sviluppare. Nonostante ciò, nella maggior parte delle organizzazioni non sono state adottate misure adeguate per promuovere un clima di fiducia e per responsabilizzare i team. Dal report emerge che solo il 34% delle aziende sta portando su scala programmi di formazione indirizzati ai dirigenti per sviluppare le abilità necessarie per costruire una cultura della fiducia.

Anche per altre qualità importanti che i manager dovrebbero sviluppare c’è lo stesso problema, ovvero una discrepanza tra le caratteristiche attese e quelle attualmente manifestate dai leader. Per esempio, il 75% dei dipendenti indica l’intelligenza emotiva come una qualità necessaria, ma solo il 47% crede che i business leader la posseggano. E solo il 27% delle aziende intervistate ha avviato programmi di formazione volti a rafforzare queste qualità.

I leader dovrebbero guidare e ispirare le persone con cui lavorano, mostrando qualità come autenticità e intelligenza emotiva e offrendo un adeguato livello di autonomia. Tuttavia solo il 37% dei dipendenti non addetti alla supervisione ritiene che la propria azienda stia attivamente permettendo ai team di prendere decisioni in autonomia. Meno della metà delle persone intervistate (47%) si è sentita compresa e ascoltata dalla propria azienda nel corso della pandemia.

Per quanto riguarda la salute e il benessere dei dipendenti, il 72% dei leader ritiene che le aziende abbiano saputo tutelare il benessere fisico e mentale dei dipendenti durante la pandemia. Per contro, meno della metà dei dipendenti (49%) è d’accordo con questa affermazione. E solo il 34% riconosce che la propria azienda sia attivamente impegnata in iniziative per ridurre il burnout.

Ripensare la leadership mettendo le persone al centro

Il Capgemini Research Institute ha identificato alcune organizzazioni leader, definite “Pioneer”, che stanno attivamente implementando programmi di sviluppo della leadership su scala e sono impegnate in una riorganizzazione della struttura e dei processi di leadership. Nelle aziende Pioneer i dipendenti manifestano una migliore employee experience. L’80% ritiene infatti che la propria azienda abbia adeguato le modalità di lavoro favorendo una maggiore responsabilizzazione e incrementando autonomia e fiducia, contro una media del 52% dei dipendenti delle altre aziende.

Secondo Capgemini, le aziende che portano attivamente su scala i programmi di leadership possono trarre benefici maggiori per i dipendenti. Un passaggio necessario è la creazione di basi culturali in grado di favorire il cambiamento: questo richiede una profonda riorganizzazione di processi e pratiche, compresa la volontà di premiare i leader che si impegnano a guidare aziende e dipendenti verso il futuro del lavoro ibrido.

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