Sono stati presentati ieri a Milano i risultati della CIO Survey 2017, l’indagine realizzata su circa 70 responsabili ICT delle realtà private italiane, promossa da Capgemini Italia, CISCO e TIM e condotta da NetConsulting cube.

Al centro della discussione dell’edizione 2017, il percorso che le aziende stanno intraprendendo verso la digitalizzazione, i “cantieri” tecnologici abilitanti e i relativi impatti. L’adozione di nuovi paradigmi digitali pone le basi per la nascita di un nuovo modello di azienda: la Digital Enterprise.

Per le aziende si tratta di un’evoluzione radicale, un profondo cambiamento delle relazioni con i clienti (per il 93% degli intervistati), un ripensamento dell’organizzazione e dei processi interni (87%), e una trasformazione del rapporto con i fornitori e altri attori a monte della filiera (85%).

Per il 68% delle aziende i principali progetti di Digital Trasformation sono polarizzati sul “cantiere” Mobile, a cui seguono l’ambito dei Big Data/Advanced Analytics (per il 59% delle aziende), il Cloud Computing (56%), la Cyber Security (54%) e l’Internet of Things (46%). Soprattutto questi ultimi due ambiti registrano una forte crescita rispetto all’anno precedente.

Dalla CIO Survey 2017 emerge inoltre chiaramente come ad oggi il maggior impatto si registri nella gestione delle relazioni con i clienti: ben il 93% dei partecipanti all’indagine reputa infatti che la Digital Transformation sta impattando o impatterà a breve le relazioni tra azienda e clienti.

Le fasi particolarmente coinvolte sono quelle di prevendita e vendita: il 70% delle aziende, infatti, ha citato l’adozione di nuovi modelli e strumenti di engagement sempre più basati sui nuovi canali (Web, Mobile e Social), volti a supportare l’acquisizione di nuovi clienti o trattenere i clienti già acquisiti.

L’impatto della digitalizzazione nella fase di vendita non si esaurisce però con l’automazione della transazione ma riguarda anche la possibilità di migliorare l’intera Customer Experience (ambito indicato dal 63% dei partecipanti all’indagine).

Il 66% dei CIO intervistati si vede come attore primario per la gestione dell’equilibrio tra operation e innovazione, ovvero con un ruolo non più esclusivamente limitato alla gestione del corretto funzionamento dell’IT, ma sempre più convolto nell’interazione con il business e orientato all’introduzione di innovazione.

Nel 23% dei casi, invece, i CIO dichiarano che da qui al 2020 saranno loro i leader nel portare innovazione all’interno dell’azienda: forte supporto al business, quindi, ma soprattutto una chiara visione strategica che permetterà l’evoluzione delle attività aziendali.

“All’interno di questo scenario, i CIO sono chiamati sempre più ad introdurre innovazioni funzionali al business. Il CIO ha ormai una vision digitale e ha il compito, inoltre, di doverla trasferire all’interno dell’azienda, in molti casi affiancato da altre figure manageriali, come il Chief Digital Officer o il Chief Innovation Officer” ha dichiarato Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting cube.