Il Board di Reply SpA ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2019, con indicatori tutti in crescita.

Il Gruppo ha chiuso l’anno con un fatturato consolidato di 1182,5 milioni di euro, in crescita del 14,2% rispetto al 2018, con EBITDA consolidato di 191,3 milioni (+32,1%), e risultato netto di gruppo di 113,9 milioni, in aumento del 14%. In seguito a questi risultati il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti, prevista per il 21 aprile a Torino, la distribuzione di un dividendo di 0,52 euro per azione.

La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 dicembre 2019 è positiva per 105 milioni di euro, circa il doppio di tre mesi prima (52,9 milioni al 30 settembre 2019).

“Il 2019 è stato un anno molto positivo per il nostro Gruppo – ha commentato in un comunicato Mario Rizzante, fondatore e Presidente di Reply -. In questi mesi Reply si è affermata non solo in ambito tecnologico, ma anche nei principali processi di cambiamento che tutte le aziende hanno introdotto. In particolare, il 2019 è stato caratterizzato da un importante sviluppo di tutte le nostre principali linee di offerta: Cloud, IoT e prodotti connessi, piattaforme dati e digital experience. Abbiamo inoltre assistito a una crescita esponenziale nella domanda di nuove applicazioni legate all’uso dell’intelligenza artificiale, un ambito su cui da tempo Reply è impegnata e dove ha acquisito una posizione di leadership”.

L’AI di Reply analizza come cambiano gli acquisti con l’emergenza Covid-19

In effetti lo scorso luglio, all’edizione 2019 di Xchange, l’evento annuale di Reply, la CEO Tatiana Rizzante aveva spiegato che Reply ha oltre 100 progetti di AI in produzione: “La nostra piattaforma Sonar Trend per il monitoraggio delle tendenze evidenzia che i booming trend dell’AI sono chatbot, veicoli autonomi, hyper personalization, digital assistant e altri, tutti riconducibili a tre aree: piattaforme di analisi AI-as-a-service, interfacce uomo-macchina potenziate dall’AI, e automazione delle attività cognitive.

Con la stessa piattaforma Sonar Trend, Reply ha ora analizzato milioni di dati sulla Cina tra fine febbraio e i primi di marzo, per capire i cambiamenti negli acquisti dei consumatori indotti dall’emergenza Coronavirus. Tra i risultati, che Reply ha resi noti qualche giorno fa, il trend più netto è lo spostamento della spesa nei negozi all’e-commerce, con forti crescite per il food delivery e la consegna della spesa a domicilio, sia di alimentari (ortaggi freschi e prodotti per cucinare e preparare il cibo in casa) sia di prodotti per l’igiene della casa, e della persona, come rasoi, asciugacapelli, detergenti, creme. Inoltre è cresciuta la domanda di polizze assicurative di vita o sanitarie, e naturalmente, ben sopra il 70%, quella per farmaci, medicinali, mascherine e disinfettanti.

Notevole l’incremento dei servizi di intrattenimento online e videogiochi, e soprattutto dei servizi legati all’istruzione e al lavoro da remoto, trend che si sta già osservando anche in Italia dove fra le app più scaricate nell’ultimo periodo figurano per esempio Hangout Meet di Google o Google Classroom.

Al contrario, cala ovviamente la domanda per una lunga serie di settori, dalla ristorazione ai bar, al turismo, a cinema e teatri. Per alcuni di questi la parola chiave è “reinventarsi online”. Nel settore automotive per esempio con la chiusura di autosaloni e concessionarie nel febbraio 2020 in Cina c’è stato un crollo delle vendite di auto del 92%, e per mantenere l’interazione con i consumatori e presentare al pubblico nuovi modelli, alcuni produttori si stanno lanciando sugli showroom virtuali.

“Abbiamo velocemente spostato le attività in remoto”

Tornando al commento dei risultati 2019, proprio a proposito della crisi sanitaria in corso, Mario Rizzante ha aggiunto: “Oggi stiamo vivendo momenti pesantemente condizionati dalla diffusione del Coronavirus, con rallentamenti nelle attività operative delle aziende di ogni settore e stravolgimenti repentini nelle abitudini quotidiane delle persone. Reply era già attrezzata per operare in Smart Working, avendo i sistemi in cloud e strumenti avanzati di produttività individuale: abbiamo velocemente spostato le attività in remoto, potenziando le infrastrutture di rete, nelle aree maggiormente esposte come l’Italia, e abbiamo predisposto azioni analoghe negli altri paesi qualora si rendesse necessario”.