IBM ha annunciato oggi la prima divisione di consulenza al mondo per assistere i clienti nel comprendere il valore della trasformazione verso il cognitive business. IBM Cognitive Business Solutions amplia le capacità cognitive di Watson e si avvarrà dell’esperienza di oltre 2.000 consulenti esperti di machine learning, advanced analytics e data science, ma sarà anche supportata da specialisti d’industria e di change management in modo da accelerare il passaggio dei clienti al cognitive business.

Il cognitive rappresenta un modello completamente nuovo di computing che include una gamma di innovazioni tecnologiche in tema di analytics, elaborazione del linguaggio naturale (NPL) e machine learning. Una nuova frontiera dallo sviluppo molto promettente e non a caso IDC prevede che, entro il 2018, la metà di tutti i consumatori interagirà regolarmente con le imprese attraverso servizi basati sul cognitive computing.

“I clienti sanno che stanno raccogliendo ed analizzando più dati di quanto abbiano mai fatto in precedenza, ma l’80% di tutti i dati disponibili – immagini, voce, documentazione scritta, formule chimiche, espressioni via social – resta fuori portata per i sistemi informatici tradizionali. Stiamo accrescendo le competenze per chiudere questo gap e aiutare i clienti a diventare banche, retailer, costruttori di autoveicoli, assicuratori o fornitori di servizi sanitari cognitivi” ha dichiarato Bridget van Kralingen, senior vicepresident di IBM Global Business Services.

Uno studio, che ha coinvolto oltre 5.000 executive nel mondo e che verrà pubblicato quest’autunno dall’IBM Institute for Business Value (IBV), evidenzia diversi aspetti interessanti attorno al cognitive computing. Il 60% dei dirigenti del settore assicurativo persegue ad esempio una qualche forma di innovazione del modello di business, ma quasi il 30% ritiene che qualità, precisione e completezza dei dati nella propria organizzazione siano insufficienti e quasi tutti hanno dichiarato che intendono investire in capacità cognitive.

Nel settore retail il 60% degli executive non crede che la propria società sia strutturata per fornire il livello di competenza ed esperienza individuale che i clienti richiedono; il 95% di essi afferma che investirà nel cognitive nei prossimi cinque anni. L’84% dei dirigenti del settore sanitario ritiene che il cognitive computing costituirà una forza dirompente nel loro ambito e, anche in questo caso, il 95% ha in programma di investirvi nell’arco dei prossimi cinque anni.

IBM Cognitive Business Solutions attingerà anche alle esclusive competenze di apprendimento e ragionamento automatico di IBM Watson

“Nel corso del prossimo decennio questa trasformazione sarà molto personale per gli addetti ai lavori, poiché adotteremo algoritmi di apprendimento per migliorare le nostre capacità. I sistemi cognitivi permetteranno alle organizzazioni che li utilizzeranno di avere performance superiori a quelle della concorrenza” ha affermato Stephen Pratt, global leader di IBM Cognitive Business Solutions.

Gli scenari prospettati da IBM per le aziende che puntano a diventare “cognitive” sono diversi. Per uno dei principali retailer al mondo, IBM ha sviluppato ad esempio una soluzione cognitiva che analizza i dati del cliente provenienti da molteplici fonti esterne, compresi meteo locale e sentiment analysis in tempo reale, in modo da percepire gli scostamenti nella domanda rispetto ai prodotti selezionati, dare suggerimenti in aree che vanno dalla reintegrazione delle scorte alla determinazione dei prezzi, e migliorare sensibilmente la previsione della domanda.

IBM sta inoltre lavorando con diverse organizzazioni sanitarie all’applicazione della tecnologia alla genomica per la cura avanzata del cancro tramite l’accelerazione delle analisi del DNA per costruire trattamenti personalizzati, mentre in ambito bancario IBM sta lavorando all’applicazione del cognitive computing per gestire meglio il rischio e fornire guida e opzioni di investimento personalizzate.

IBM Cognitive Business Solutions attingerà infine anche alle esclusive competenze di apprendimento e ragionamento automatico di IBM Watson, che ha alle spalle investimenti per 1 miliardo di dollari per migliorare le innovazioni cognitive nei vari settori di mercato. Quest’anno IBM formerà inoltre altri 25.000 consulenti e professionisti nell’ambito del cognitive computing, senza dimenticare le partnership strategiche strette da IBM lo scorso anno con Apple, Twitter, The Weather Channel e Facebook per acquisire nuove fonti di dati a vantaggio dei clienti di tutto il mondo.