Commvault ha annunciato oggi la soluzione Commvault Activate con l’intento sia di migliorare i risultati di business sulla base di azioni e informazioni basate sui dati, sia di risolvere una delle problematiche più pressanti che i CIO si trovano ad affrontare: ottenere una completa visuale del proprio ambiente dati.

Commvault Activate rilascia un indice aperto e dinamico chiamato Commvault 4D Index e adotta metodologie di apprendimento basate sull’intelligenza artificiale per arricchire il contesto dei dati, il loro significato e la loro comprensione su differenti fonti, indipendentemente dalla loro location e tipologia. Le aziende possono così usare Commvault Activate per individuare e approfondire la conoscenza dei propri dati su diversi ambienti, indipendentemente dal fatto che siano gestiti da strumenti Commvault, da strumenti di terze parti, o non gestiti per niente.

Queste informazioni possono poi essere utilizzate per dashboard e policy automatizzate, alimentate da azioni content-aware per estendersi a nuovi casi di utilizzo e consentire un miglior processo decisionale e utili informazioni di business. Utilizzato insieme a Commvault Complete Backup & Recovery, la nuova soluzione permette alle aziende di raccogliere questa conoscenza all’interno di una collezione indicizzata di istanze dati di backup e archiviazione, ottenendo così una visuale prospettica dei dati virtualmente completa.

Le aziende non possono gestire quello che non sanno di avere

La nuova proposta di Commvault si inserisce in uno scenario in cui la capacità di sfruttare i propri dati è una componente fondamentale della strategia competitiva di ogni azienda. Il GDPR e altre normative globali sulla data privacy hanno anche innalzato le sanzioni legate a una cattiva gestione dei dati, con le aziende non conformi che si trovano a rischiare danni economici e di reputazione.

La realizzazione di questo valore di business è troppo spesso impedita dalla insufficiente conoscenza esatta di quali dati hanno a disposizione le aziende, dove si trovano e chi vi può accedere. La ricerca Measuring IT’s Readiness for Digital Business, commissionata da Commvault e condotta su 1200 tra staff e responsabili IT distribuiti su sei mercati globali, ha messo in luce proprio questo problema, con il 60% degli interpellati che ha dichiarato di avere accesso a meno della metà dei dati della propria organizzazione. Questo gap nella gestione e organizzazione dei dati complica ulteriormente il successo aziendale, con il 50% dei partecipanti che ha definito essenziali “una migliore raccolta e gestione dei dati” e “nuovi strumenti per analizzare dati sempre più sofisticati”.

big data

Il volume dei dati prodotti dalle aziende continua a crescere in modo esponenziale, così come il numero delle location in cui questi dati vengono archiviati e utilizzati. Per implementare pienamente strategie di ottimizzazione dei dati e prendere decisioni migliori sulla loro gestione, le aziende devono avere:

  • Informazioni affidabili sui dati che si trovano presso i numerosi silo della loro organizzazione
  • Meccanismi per un’efficace governance delle informazioni, che coinvolgono sia i responsabili IT e di business nei processi decisionali
  • Informazioni derivanti dai dati e ad essi relative, che possono essere usati per creare, implementare e automatizzare policy dati coerenti all’interno dell’organizzazione

“Con dati che si trovano nel cloud, on-premises, archiviati virtualmente, su dispositivi mobile, le organizzazioni pubbliche e private rinunciano all’opportunità di creare valore, ridurre i costi, gestire il rischio e operare in modo migliore. Ora, per la prima volta, permettiamo a queste organizzazioni di guardare a tutte le loro fonti di dati, creare e centralizzare conoscenza sui loro dati, e poter effettuare ulteriori analisi tese a verificare e comprendere a fondo il valore dei loro dati, in relazione ai requisiti aziendali di business” ha spiegato N. Robert Hammer, Chairman, President e CEO di Commvault.

Commvault Activate può essere introdotta come soluzione a sé per aiutare i clienti a sviluppare una vista completa dello scenario dei loro dati. Nuove connessioni permetteranno ai dati di essere catalogati e indicizzati a partire da fonti quali file store online, dispositivi endpoint attivi o cloud data store SaaS di Office365. Gli stessi dati possono poi essere indicizzati combinando metadati tecnici con contesti di busienss legati agli utenti o al business, regole di classificazione ed entità, e con analisi approfondite dei contenuti, per produrre una prospettiva dinamica, visualizzata in una gamma di applicazioni out-of-the-box che consente esperienze dashboard flessibili e quanto mai concrete.

Gli utenti di Commvault Activate possono poi agire, ad esempio, per eliminare raccolte di dati non più necessarie, liberando spazio potenzialmente utile, dimensionare correttamente e trasferire in modo intelligente dati verso molti dei nuovi promettenti servizi di cloud storage, proteggere informazioni private e personali ed essere in grado di soddisfare il “diritto all’oblio”, indicato dal GDPR e da normative similari. Inoltre, i clienti possono beneficiare di costi storage più bassi, rischi ridotti e di una migliore conoscenza del modo di utilizzare le informazioni a loro disposizione.