Un recente report pubblicato dallo European Cloud Competition Observatory (ECCO) accusa il nuovo modello di business di VMware di essere “legalmente ed eticamente viziato”. Il documento, sostenuto da membri dell’associazione CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe) e da organizzazioni europee di clienti cloud, solleva preoccupazioni su pratiche commerciali ritenute scorrette, richiamando l’attenzione delle autorità regolatorie europee.

Dopo l’acquisizione di VMware da parte di Broadcom nel 2022, il modello di licenza perpetua è stato sostituito da abbonamenti a pacchetti di prodotti. Questa transizione ha comportato, secondo il rapporto, pesanti aggravi economici e operativi per i clienti, senza offrire reali vantaggi in cambio. ECCO sostiene che tale strategia di vendita, oltre a svantaggiare i clienti, potrebbe esporre Broadcom a rischi legali se venisse sottoposta a verifica dalle autorità antitrust.

Un altro tema centrale riguarda i rapporti tra Broadcom e i partner di canale. Molti rivenditori e fornitori di servizi cloud (CSP) di piccole e medie dimensioni sono stati esclusi dal nuovo programma partner di Broadcom, che li ha spinti a dipendere da grandi rivenditori o ad abbandonare VMware. ECCO afferma che i contratti di licenza firmati da molti membri di CISPE sono stati accettati sotto pressione, spesso a causa della mancanza di alternative, della risoluzione improvvisa dei contratti precedenti o di incentivi economici condizionati a impegni a lungo termine.

Inoltre, il rapporto evidenzia una crescente litigiosità da parte di Broadcom, con minacce legali a titolari di licenze perpetue e azioni legali come quella ormai risolta contro Siemens, accusata di uso illecito di software VMware. Questa aggressività ha generato un clima di incertezza e paura tra i partner.

CSP VMware

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La preoccupazione per queste pratiche non è isolata. L’associazione tedesca VOICE, che rappresenta clienti IT, ha presentato una denuncia formale alla Commissione Europea, accusando Broadcom di comportamenti anticoncorrenziali, in particolare per aver imposto aumenti di prezzo “esorbitanti” e ingiustificati, legati all’obbligo di acquistare bundle di prodotti. Secondo VOICE, queste pratiche ostacolano la concorrenza, rendendo difficile per altri fornitori proporre alternative credibili.

ECCO sottolinea come queste accuse rafforzino la necessità di un’azione regolatoria urgente, chiedendo il ripristino dei precedenti contratti, la sospensione delle controversie legali avviate da Broadcom e una maggiore trasparenza nei cambiamenti futuri dei termini contrattuali.

Nonostante le critiche, Broadcom ha dichiarato di collaborare con oltre 140 CSP europei, tra cui più di 40 che forniscono servizi cloud sovrani, e di sostenere gli obiettivi dell’Unione Europea in materia di autonomia digitale. In un comunicato, l’azienda si è detta disponibile a dialogare con CISPE per migliorare la competitività e l’innovazione dei suoi partner europei.

Tuttavia, ECCO e CISPE restano scettici. Pochi clienti sono infatti riusciti ad abbandonare VMware o stanno cercando il modo di ridurre la dipendenza dalle sue offerte, mentre la maggioranza è bloccata in un ecosistema chiuso, in attesa che emergano alternative certificate. Il segretario generale di CISPE, Francisco Mingorance, ha dichiarato che Broadcom difficilmente modificherà volontariamente le sue condizioni commerciali e, anzi, teme che verranno ulteriormente irrigidite.

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