La Commissione Europea ha proposto nuovi atti legislativi per tutelare maggiormente la riservatezza nelle comunicazioni elettroniche, detta anche ePrivacy. Le misure presentate ieri su questo versante mirano a creare nuove possibilità per trattare i dati relativi alle comunicazioni e rafforzare la fiducia e la sicurezza nel mercato unico digitale, cosa che costituisce uno degli obiettivi principali della strategia per il mercato unico digitale.

Il 92% degli europei ritiene importante mantenere la riservatezza delle e-mail e dei messaggi online. Tuttavia la vigente direttiva ePrivacy si applica unicamente agli operatori di telecomunicazioni tradizionali. Le norme in materia di riservatezza si applicheranno d’ora in poi anche ai nuovi operatori che forniscono servizi di comunicazione elettronica, come ad esempio WhatsApp, Facebook Messenger, Skype, Gmail, iMessage, Viber.

Detto in linguaggio meno burocratico, tutti i messaggi, le e-mail, le conversazioni in chat e i dati delle chiamate effettuate attraverso queste e altre piattaforme di comunicazione online non potranno essere usati, conservati e processati senza il consenso esplicito degli interessati.

Questo cambiamento di rotta, che la Commissione punta a rendere operativo nel maggio del 2018 in concomitanza con l’aggiornamento del regolamento sulla protezione dei dati personali online, riguarda sia il contenuto delle comunicazioni, sia i metadati, ossia informazioni aggiuntive come ora, localizzazione e durata delle conversazioni.

Entrambi dovranno essere anonimizzati o eliminati in caso di mancato consenso degli utenti, a meno che non siano necessari come nel caso della fatturazione. L’utente dovrà insomma dare preventivo consenso al trattamento di dei propri dati. In caso contrario i dati in questione non potranno essere in alcun modo utilizzati.

La proposte della Commissione Europea hanno riguardato anche i cookie e lo spamming. Nel primo caso è prevista la semplificazione della cosiddetta “disposizione sui cookie”, che ha dato luogo a un numero eccessivo di richieste di consenso per gli utenti di internet. Le nuove norme permetteranno agli utenti di avere un maggiore controllo sulle impostazioni, consentendo di accettare o rifiutare facilmente il monitoraggio dei cookie e di altri identificatori in caso di rischi per la riservatezza.

Per quanto riguarda invece lo spamming, la proposta vieta le comunicazioni elettroniche indesiderate, indipendentemente dal mezzo utilizzato, ad esempio email, SMS e, in linea di principio, anche chiamate telefoniche se gli utenti non hanno dato il consenso.

Gli Stati membri potranno optare per una soluzione che conferisca ai consumatori il diritto di opporsi alla ricezione delle telefonate a scopo commerciale, per esempio mediante la registrazione del loro numero in un elenco di nominativi da non chiamare. Gli autori delle telefonate a scopo commerciale dovranno mostrare il proprio numero telefonico o utilizzare un prefisso speciale che indichi la natura della chiamata.