La Commissione UE chiede supporto a piattaforme tech e influencer per combattere la disinformazione strategica

La Commissione Europea ha presentato lo European Democracy Shield, un insieme di misure concrete pensate per rafforzare, proteggere e promuovere democrazie solide e resilienti in tutta l’Unione. Al centro dell’iniziativa vi è la consapevolezza che uno spazio civico aperto e libero rappresenta la spina dorsale delle società democratiche europee. Parallelamente, l’esecutivo di Bruxelles ha lanciato anche la nuova Strategia UE per la Società Civile, con l’obiettivo di sostenere e proteggere le organizzazioni civiche che svolgono un ruolo fondamentale nei processi democratici.
Entrambe le iniziative erano state annunciate nelle linee guida politiche e nel recente discorso sullo Stato dell’Unione della presidente Ursula von der Leyen, che ha sottolineato come “la democrazia sia il fondamento della nostra libertà, prosperità e sicurezza”. Il Democracy Shield, ha spiegato, “rafforzerà gli elementi che consentono ai cittadini di vivere quotidianamente i valori democratici europei: libertà di espressione, media indipendenti, istituzioni resilienti e una società civile vivace”.
Tre pilastri per difendere la democrazia europea
Lo European Democracy Shield punta a rafforzare la capacità collettiva dell’UE di contrastare manipolazione dell’informazione e disinformazione attraverso un approccio che coinvolga l’intera società. L’iniziativa si fonda su tre pilastri principali:
- Tutela dell’integrità dello spazio informativo
- Rafforzamento delle istituzioni, delle elezioni libere e dei media indipendenti
- Crescita della resilienza sociale e della partecipazione civica
Un elemento cardine sarà la creazione del Centro Europeo per la Resilienza Democratica, che riunirà le competenze di Stati membri e istituzioni UE per anticipare, rilevare e rispondere alle minacce comuni, in particolare alla disinformazione e alle interferenze straniere (FIMI). Il Centro fungerà da piattaforma di coordinamento per lo scambio di informazioni e la formazione di capacità difensive comuni, operando in stretto raccordo con il Rapid Alert System gestito dal Servizio Europeo per l’Azione Esterna.
Accanto a questo, verrà istituita una piattaforma di stakeholder che includerà società civile, accademici, ricercatori, fact-checker e media provider, con lo scopo di favorire un dialogo costante tra istituzioni e attori sociali nella tutela della democrazia.
Difendere lo spazio informativo e i media indipendenti
La protezione dell’integrità informativa è una priorità assoluta. La Commissione lavorerà con i firmatari del Codice di Condotta sulla Disinformazione e introdurrà un protocollo DSA per gli incidenti e le crisi digitali, volto a migliorare il coordinamento tra autorità competenti e assicurare risposte rapide ad ampie operazioni di disinformazione transnazionali.
Per rafforzare la verifica dei fatti in tutte le lingue ufficiali dell’UE, verrà creato un Network Europeo di Fact-Checker Indipendenti, mentre l’European Digital Media Observatory svilupperà nuove capacità di monitoraggio e analisi, utili in periodi elettorali o situazioni di crisi.
In parallelo, il Democracy Shield mira a garantire elezioni libere e trasparenti. La Commissione intensificherà la cooperazione nell’ambito della Rete Europea di Cooperazione Elettorale e pubblicherà linee guida per l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale nei processi elettorali, aggiornando anche il Toolkit DSA per le elezioni.
Sarà inoltre introdotta una raccomandazione sulla sicurezza degli attori politici, volta a contrastare la crescente violenza contro candidati ed eletti, e verrà potenziato il sostegno finanziario al giornalismo indipendente e locale tramite il nuovo Media Resilience Programme. La revisione della Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi (AVMSD) valuterà inoltre nuovi strumenti per promuovere i media di interesse pubblico e modernizzare le regole pubblicitarie.
Rafforzare la resilienza sociale e la partecipazione civica
Il Democracy Shield comprende anche azioni per migliorare la alfabetizzazione mediatica e digitale in tutte le fasce d’età, insieme allo sviluppo di un quadro europeo di competenze per la cittadinanza e linee guida per potenziare l’educazione civica nelle scuole. La Commissione incoraggerà la partecipazione attiva dei cittadini attraverso strumenti consultivi e digitali, con particolare attenzione ai giovani e ai livelli locali, e lancerà un civic tech hub per sostenere le piattaforme online che favoriscono il coinvolgimento democratico.
Verrà inoltre pubblicata una guida europea alla democrazia, destinata ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sui propri diritti democratici sanciti dal diritto UE.
In parallelo, la EU Strategy for Civil Society intende rafforzare la collaborazione con le organizzazioni civiche, che contribuiscono alla formulazione delle politiche, forniscono servizi alla comunità e rappresentano gruppi vulnerabili.
La strategia si articola su tre obiettivi principali:
- Partecipazione: entro il 2026 sarà istituita una piattaforma europea della società civile per favorire il dialogo sui valori dell’UE
- Supporto e protezione: verrà creato un Knowledge Hub sullo spazio civico, con accesso a progetti, strumenti e misure di protezione per le organizzazioni sotto minaccia
- Finanziamento sostenibile: la Commissione prevede sia di aumentare significativamente i fondi destinati alle CSO nel nuovo bilancio pluriennale (9 miliardi di euro assegnati al programma AgoraEU), sia di facilitare l’accesso a risorse private e supporto legale pro bono
(Immagine in apertura: Shutterstock)

