Manca meno di un anno all’applicazione a livello europeo del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e alcuni manager aziendali potrebbero considerare queste nuove regole un inconveniente o, addirittura, uno spreco di denaro. Se invece consideriamo il punto di vista dei professionisti IT, la situazione è diversa perché il GDPR renderà più efficiente il loro lavoro.

Questo il risultato principale di un nuovo studio di Kaspersky Lab dal titolo Dalla sopraffazione al controllo: il processo di preparazione per il GDPR del dipartimento IT per garantire la protezione adeguata dei dati, che ha coinvolto oltre 2000 decision maker IT di 11 Paesi europei (Italia compresa).

La maggior parte di essi (63%) si aspetta infatti di acquisire maggiore autorevolezza dalla nuova normativa, in quanto il loro ruolo diventerà sempre più importante nel rafforzare la protezione dei dati delle aziende per le quali lavorano. Dallo studio è emerso anche che la protezione dei dati personali preoccupa profondamente i professionisti IT.

La loro esperienza quotidiana nell’affrontare le minacce che hanno come conseguenza la perdita dei dati li rende maggiormente preoccupati di come le aziende trattano i dati in loro possesso, tanto che solo la metà dei decision maker IT (55%) ha fiducia che le aziende se ne stiano prendendo cura in modo corretto. Prevedibilmente uno su cinque (22%) non è sicuro che l’organizzazione per cui lavora sarà pienamente conforme ai nuovi requisiti di protezione dei dati entro il 25 maggio 2018.

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Secondo Kaspersky Lab le loro preoccupazioni e la conoscenza approfondita in materia di protezione dei dati mettono i professionisti IT in una posizione unica quando si tratta di applicare le nuove e impegnative regolamentazioni all’interno dell’azienda per cui lavorano.

Nonostante molti decison maker IT (63%) attualmente si sentano sopraffatti dalle nuove regolamentazioni e dal compito che li aspetta, il GDPR darà ai responsabili IT la possibilità di fare la differenza su come le organizzazioni trattano i dati personali dei cittadini dell’UE. Infatti, il 51% dei decision maker IT crede che il GDPR renderà migliore il proprio lavoro, mentre il 66% vorrebbe essere formato su ciò che il GDPR implicherà per la loro organizzazione.

“I decision maker IT di tutta Europa possono sentirsi scoraggiati all’idea di dover aiutare i propri colleghi a raggiungere la conformità al GDPR. Dopotutto i professionisti IT più di chiunque altro in un’organizzazione sanno quanto lavoro deve essere fatto per raggiungere questo obiettivo. Conoscono le cattive abitudini delle imprese rispetto al trattamento dei dati e conoscono gli errori più comuni. Inoltre, sono consapevoli di come e perché i dati possano correre dei rischi. Ma proprio grazie a questa conoscenza, sono anche i più adatti a colmare le lacune e a prevenire la perdita di dati o una loro scorretta gestione” ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.