Grazie al parere positivo del Garante della Privacy riparte il cammino del Fascicolo Sanitario Elettronico. Il pronunciamento è dell’8 giugno e permette al governo di lavorare alla preparazione di due decreti: uno relativo al Gateway per fare in modo che le Regioni rispettino gli standard; un secondo relativo ai Repository e all’ecosistema dei dati sanitari, come ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti. In precedenza il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva spiegato che si “si tratta di un primo passo nella direzione della diffusione del Fascicolo”. Sempre secondo il Ministro, la digitalizzazione è il punto di partenza per ridurre le diseguaglianze e portare la sanità dappertutto.

Rimangono ancora numerosi però i nodi da sciogliere. Tra questi la questione su chi debba gestire i dati con una profonda diversità di veduta fra chi sostiene tutti i dati alle Regioni con un regime di piena interoperabilità e chi vuole tutti i dati al centro con possibilità d’accesso alla periferia, oppure addirittura la possibilità di prevedere una duplicazione dei dati a periferia al centro. Decisive anche le scelte sull’ampiezza dell’accesso ai dati: “Non può essere né la logica del liberi tutti sostenuta, magari, da ragioni di ricerca scientifica – conclude Butti – soprattutto perché i dati per tale scopo sono disponibili, né quella della proprietà esclusiva per ragioni storiche“.

Intanto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del MEF- con relativo Disciplinare tecnico – che modifica le modalità di accesso al Sistema Tessera Sanitaria per l’invio da parte di medici e farmacisti dei dati relativi a prescrizioni ed erogazioni di farmaci su ricetta bianca elettronica. Il provvedimento introduce un sistema di autenticazione forte, mediante, in particolare, quella a due o più fattori. Qui un approfondimento di Farmacista 33, il sito che fa parte del network di DigitalWorld Italia.