Digital Networks Act: le telco europee chiedono regole più blande garantire la competitività

L’Unione Europea si trova oggi di fronte a una sfida cruciale, ovvero rafforzare la propria competitività globale e garantire la resilienza delle infrastrutture digitali, elementi fondamentali per la crescita economica, la sicurezza e l’autonomia strategica del continente. In questo contesto, il ruolo delle reti di telecomunicazioni è centrale, poiché costituiscono la spina dorsale della digitalizzazione e dell’innovazione industriale. Le recenti discussioni tra i ministri europei delle telecomunicazioni e l’imminente presentazione del Digital Networks Act pongono al centro dell’agenda politica la necessità di riforme normative e di investimenti mirati per sostenere la trasformazione digitale dell’Europa.
Il ruolo di Connect Europe e la richiesta di riforme orientate alla competitività
Connect Europe, associazione che rappresenta i principali attori europei del settore delle telecomunicazioni, si è schierata apertamente a favore di politiche che privilegino la competitività e la resilienza delle reti. In occasione dell’incontro dei ministri europei delle telecomunicazioni, l’associazione ha sottolineato l’urgenza di una riforma regolatoria che consenta di sbloccare investimenti privati e rafforzare la competitività dell’Unione.
Secondo Alessandro Gropelli, Direttore Generale di Connect Europe, la semplificazione normativa, la rimozione delle barriere transfrontaliere e una maggiore armonizzazione, soprattutto nella gestione dello spettro radio, sono condizioni imprescindibili per favorire la diffusione di reti affidabili e resilienti. In particolare, l’associazione sostiene che la durata delle licenze per l’uso dello spettro dovrebbe essere estesa, in modo da garantire maggiore certezza agli investitori e incentivare lo sviluppo di infrastrutture di nuova generazione.
La costruzione di reti resilienti richiede però investimenti significativi sia da parte del settore privato, sia, laddove il mercato non fosse sufficiente, attraverso fondi pubblici. Connect Europe evidenzia come la resilienza delle reti non sia solo una questione tecnologica, ma anche di sicurezza e autonomia strategica. In particolare, viene sottolineata la necessità di sostenere finanziariamente infrastrutture critiche come i cavi sottomarini, che rappresentano un elemento vitale per la connettività europea ma sono spesso soggetti a lunghi ritardi nei permessi per la manutenzione e le riparazioni.
L’associazione propone anche la creazione di un sistema di autorizzazioni più rapido e coordinato a livello UE, in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di guasti e ridurre i rischi di interruzione dei servizi. Connect Europe invita inoltre a destinare risorse adeguate anche in futuro al Connecting Europe Facility Digital, il fondo europeo che ha già contribuito a rafforzare l’autonomia digitale dell’Unione sostenendo investimenti in reti backbone e cavi sottomarini.
Superare i colli di bottiglia infrastrutturali e promuovere l’innovazione
Un altro tema centrale riguarda la necessità di affrontare i colli di bottiglia infrastrutturali, sia nelle reti fisiche che nei servizi digitali. In particolare, Connect Europe richiama l’attenzione sulla concentrazione del mercato cloud, suggerendo di promuovere offerte alternative per garantire una maggiore concorrenza e diversificazione.
L’innovazione, inoltre, passa anche attraverso la collaborazione su nuove tecnologie come il satellite Direct-to-Device, che può integrare le reti terrestri e migliorare la copertura in aree difficili da raggiungere. Tuttavia, l’associazione sottolinea che è fondamentale assicurare che tutti i fornitori, anche quelli extraeuropei, rispettino i quadri regolatori dell’UE, a tutela degli interessi della società europea e della concorrenza leale.
Il Digital Networks Act: meno regole per stimolare gli investimenti
Il Digital Networks Act, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione Europea, rappresenta il fulcro delle nuove politiche per il settore delle telecomunicazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un quadro normativo più snello e armonizzato, capace di stimolare gli investimenti privati e di favorire la crescita di operatori europei competitivi a livello globale.
Tra le proposte principali vi sono la riduzione della burocrazia, la semplificazione delle procedure autorizzative e una maggiore uniformità delle regole tra i diversi Stati membri. Si punta inoltre a incentivare la collaborazione pubblico-privato per la realizzazione di infrastrutture strategiche, come la fibra ottica e le reti mobili di nuova generazione (5G e oltre).
Il Digital Networks Act mira anche a rafforzare la sicurezza delle reti, promuovendo standard comuni di cybersecurity e resilienza, e a sostenere la transizione verso reti più “verdi”, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’UE.
Nonostante il consenso generale sull’importanza di queste riforme, permangono alcune sfide rilevanti. La frammentazione normativa tra i diversi Paesi membri, la lentezza dei processi autorizzativi e la difficoltà di attrarre capitali privati in un settore caratterizzato da elevati costi iniziali sono tutti ostacoli che l’UE dovrà affrontare con decisione. Infine, la crescente competizione globale, soprattutto da parte di attori extraeuropei, rende ancora più urgente l’adozione di politiche che rafforzino l’autonomia strategica e la capacità innovativa dell’Europa.
(Immagine in apertura: Shutterstock)