Meta e la Commissione UE hanno concordato uno stress test a luglio sulle regole dell’UE in materia di contenuti online. La decisione di entrambe le parti è stata presa in seguito alla richiesta del commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton che Meta agisca immediatamente in merito ai contenuti rivolti ai bambini.

“Discussione produttiva con il CEO di Meta Mark Zuckerberg a Menlo Park sulle regole digitali dell’UE: DSA, DMA e AI Act”, ha scritto Breton in un tweet, aggiungendo che 1.000 dipendenti di Meta stanno lavorando al Digital Services Act (DSA).

A inizio mese Breton aveva dichiarato che Meta avrebbe dovuto dimostrare le misure che intendeva adottare per conformarsi alle norme dell’Unione Europea sui contenuti online, note come Digital Services Act (DSA), dopo il 25 agosto, pena pesanti sanzioni.

Il DSA vieta alcuni tipi di pubblicità mirata sulle piattaforme online, come quelle destinate ai bambini o che utilizzano categorie speciali di dati personali come l’etnia, le opinioni politiche e l’orientamento sessuale.

Proprio in questa ottica di stretta collaborazione con i big della Silicon Valley, nei giorni scorsi Breton ha ufficialmente inaugurato il nuovo ufficio dell’Unione Europea a San Francisco, che avrà lo scopo di migliorare le relazioni transatlantiche connesse alle politiche tecnologiche dopo anni di relazioni conflittuali causate da sentenze antitrust e leggi radicali sulla privacy, sui dati e sui contenuti dei social media.

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Tutte le aziende che operano in Europa, comprese quelle statunitensi, dovranno presto applicare le nostre nuove regole sull’IA, sulle piattaforme online e sui dati, ovunque in Europa. Sono qui in California proprio per spiegare il nuovo quadro europeo e aiutare le aziende tecnologiche statunitensi a prepararsi per esso. Sono anche qui per sfatare alcuni miti sull’approccio dell’Europa alla tecnologia e condividere alcuni pensieri su quanto abbiamo in comune su entrambi i lati dell’Atlantico“, ha dichiarato Breton all’inaugurazione.

“Ciò significa che dovremmo mettere i freni sull’innovazione? La risposta è no! Non possiamo fermare l’innovazione e non vogliamo farlo. Perché la tecnologia significa anche progresso e opportunità. Il nostro lavoro in Europa, in particolare sull’IA, ha attirato molta attenzione anche qui negli Stati Uniti, poiché siamo stati la prima giurisdizione al mondo a lavorare sulle regole sull’IA. Ci stiamo avvicinando alla linea del traguardo, poiché la legge finale (AI Act) sarà approvata entro la fine dell’anno. Vogliamo che l’IA sia al servizio delle persone, non il contrario. Vogliamo che l’IA sia trasparente, responsabile e rispettosa della privacy e dei diritti umani. Vogliamo che l’IA sia inclusiva e non discriminante. E vogliamo che l’IA sia sicura e affidabile”.