Secondo quanto riportato da Reuters, nei prossimi mesi Microsoft potrebbe dover affrontare un’indagine antitrust da parte dell’Unione Europea, dopo che i colloqui con l’autorità di controllo dell’UE per evitare questo rischio sembrano essersi arenati.

Microsoft, che negli ultimi dieci anni è stata multata per 2,2 miliardi di euro per pratiche che violano le regole di concorrenza dell’UE, tra cui la vendita abbinata o in bundle di due o più prodotti, si è ritrovata nel mirino dell’UE dopo una denuncia da parte di Slack, che nel 2020 aveva citato “la pratica illegale e anticoncorrenziale di Microsoft abusare della propria posizione dominante sul mercato per estinguere la concorrenza in violazione del diritto della concorrenza dell’Unione Europea”.

La denuncia sosteneva che Microsoft aveva illegalmente offerto in bundle l’applicazione Teams all’interno della suite di produttività Office, obbligando milioni di persone a installarla, bloccandone la rimozione e nascondendo il vero costo ai clienti aziendali”.

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Di fronte alla denuncia di Slack, Microsoft ha avviato lo scorso anno dei colloqui con la Commissione Europea nel tentativo di evitare un’indagine e, più recentemente, si è offerta di ridurre il prezzo di Office senza l’app Teams. La Commissione Europea, che spera che una differenza di prezzo tra Office con Teams e Office senza l’applicazione garantisca parità di condizioni con i rivali e offra ai consumatori una scelta più ampia, ha cercato di ottenere un taglio di prezzo più significativo di quello offerto da Microsoft.

Un portavoce di Microsoft ha dichiarato: “Continuiamo a collaborare con la Commissione nella sua indagine e siamo aperti a soluzioni pragmatiche che rispondano alle sue preoccupazioni e servano i clienti”. Microsoft, che rischia una multa fino al 10% del suo fatturato globale se dovesse essere trovata in violazione delle norme antitrust dell’UE, potrebbe quindi essere costretta a migliorare la sua proposta per la riduzione del prezzo di Office prima che l’autorità di vigilanza europea avvii un’indagine.

Già a inizio anno il colosso guidato da Satya Nadella ha tentato di scongiurare un’altra potenziale indagine antitrust da parte dell’UE accettando di modificare le sue pratiche di cloud computing, all’indomani di alcune denunce presentate da aziende cloud europee dopo che ai loro clienti era stato chiesto di pagare di più per eseguire software Microsoft in ambienti cloud non Microsoft.