Per non deludere nessuna delle imprese o professionisti che nel 2020 hanno fatto domanda, il Ministero dello sviluppo economico ha integrato la dotazione iniziale del primo bando “Macchinari innovativi”, stanziando ulteriori 93 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 265 iniziali (Decreto ministeriale 30 ottobre 2019). Il provvedimento che ha determinato l’ulteriore stanziamento risale allo scorso 26 febbraio ma è stato solo recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n.92 del 17 aprile 2021).

Si punta alla trasformazione tecnologica

Il bando “Macchinari innovativi” intende sostenere investimenti finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale, nonché la transizione verso l’economia circolare delle attività presenti nelle regioni del Mezzogiorno (in particolare Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Impresa 4.0.

L’incentivo, gestito da Invitalia, è sotto forma di contributi in conto impianti e finanziamenti agevolati, per una percentuale nominale complessiva del 75% delle spese ammissibili.

Il Mise quest’anno ha aperto un Secondo sportello del medesimo bando, le cui domande possono essere compilate dal 13 aprile e vanno inviate il prossimo 27 aprile.

A chi si rivolge

Possono accedere al bando le Pmi in contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati e depositati o in caso di imprese individuali e società di persone con almeno due dichiarazioni dei redditi. Quindi anche liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni individuate dal ministero ai sensi della legge 4/2013.

Gli investimenti vanno completati entro 12 mesi dalla ricezione dell’agevolazione. Mentre il finanziamento senza interessi deve essere restituito entro un massimo di 7 anni dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo. Naturalmente i beni materiali e immateriali acquistati devono essere nuovi, ammortizzabili, capitalizzabili, e figurare nell’attivo patrimoniale dell’impresa. Si parla, quindi, di “macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali”. Inoltre devono mantenere la loro funzionalità per almeno 3 anni da quando viene erogato il saldo delle agevolazioni.