Apple ha annunciato una serie di cambiamenti significativi alle regole e alle commissioni dell’App Store nell’Unione Europea. La decisione arriva dopo che la Commissione Europea ha ordinato alla società di eliminare gli ostacoli commerciali che impedivano agli sviluppatori di indirizzare i clienti verso sistemi di pagamento esterni allo store. Un adeguamento forzato, volto a evitare sanzioni giornaliere da milioni di euro e a conformarsi al Digital Markets Act (DMA), il regolamento europeo pensato per limitare gli abusi di posizione dominante nel mercato digitale.

Le nuove tariffe: dal 5% al 20%, anche fuori dall’App Store

Con le nuove regole, Apple introduce una struttura di commissioni più articolata. Per gli acquisti effettuati all’interno dell’App Store, le commissioni restano del 20%, con possibilità di riduzione fino al 13% per le piccole imprese che aderiscono all’apposito programma. La vera novità riguarda però i pagamenti esterni: gli sviluppatori che indirizzano gli utenti fuori dall’ecosistema Apple per completare un acquisto pagheranno comunque una commissione, che varia dal 5% al 15%.

Inoltre, Apple consentirà ora agli sviluppatori di includere nei propri software un numero illimitato di link verso metodi di pagamento esterni, un punto su cui la Commissione Europea aveva insistito fortemente. In passato, Apple limitava o vietava queste opzioni, costringendo gli sviluppatori a utilizzare esclusivamente il proprio sistema integrato di pagamenti.

Le modifiche sono state introdotte per evitare il rischio concreto di dover pagare sanzioni giornaliere pari al 5% del fatturato medio globale, una cifra che può raggiungere i 50 milioni di euro al giorno. Questo dopo che, ad aprile 2025, Apple era già stata colpita da una multa di 500 milioni di euro per aver violato il regolamento europeo.

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La Commissione ha confermato che ora analizzerà attentamente i nuovi termini proposti da Apple per verificarne la piena conformità al Digital Markets Act. Ha inoltre invitato operatori di mercato e terze parti interessate a inviare commenti e osservazioni per valutare l’impatto concreto delle modifiche introdotte.

Un cambiamento a metà?

Le nuove politiche di Apple hanno suscitato critiche immediate da parte di alcune delle aziende più attive nel denunciare il comportamento monopolistico del colosso di Cupertino. Su X, Tim Sweeney, CEO di Epic Games (protagonista di una lunga battaglia legale contro Apple) ha definito così le modifiche: “Una farsa della concorrenza nei mercati digitali. Le app che usano sistemi di pagamento alternativi non solo vengono tassate, ma anche penalizzate commercialmente all’interno dell’App Store.”

Apple, almeno per il momento, non ha rilasciato commenti in merito alle dichiarazioni di Sweeney.

Nonostante le apparenze, la posizione di Apple resta ambigua. Se da un lato ha formalmente aperto alla concorrenza permettendo i link esterni, dall’altro continua a trattenere commissioni su transazioni che non avvengono nei propri sistemi. Una scelta che secondo molti esperti e concorrenti non rispecchia lo spirito del DMA, che mira invece a creare mercati digitali realmente aperti ed equi.

La Commissione Europea dovrà ora decidere se considerare le modifiche introdotte da Apple sufficienti per evitare ulteriori sanzioni o se si tratti, invece, di una manovra di facciata. La cosa certa è che la battaglia tra Apple e l’Unione Europea è tutt’altro che finita e potrebbe anzi rappresentare un precedente cruciale per tutto l’ecosistema delle app mobile in Europa e oltre.

(Immagine in apertura: Shutterstock)