Il COREPER, organo del Consiglio dell’Unione europea composto dai capi delegazione degli stati membri, che svolge un ruolo fondamentale nell’elaborazione delle politiche UE, ha dato il via libera alle nuove regole europee sull’intelligenza artificiale adottando la posizione del Consiglio dell’UE sull’AI Act, la prima legislazione al mondo di ampio respiro sull’IA. L’intesa raggiunta si basa sull’accordo provvisorio con i negoziatori del Parlamento europeo dell’8 dicembre 2023.

“Gli ambasciatori del COREPER I hanno confermato il testo di compromesso finale sull’intelligenza artificiale. L’AI Act rappresenta una pietra miliare dato che delinea le prime regole per l’intelligenza artificiale nel mondo, con l’obiettivo di renderla sicura e nel rispetto dei diritti fondamentale dell’UE”, si legge nel post su X della presidenza belga del Consiglio UE.

Anche il commissario UE al Commercio interno, Thierry Breton, ha accolto con soddisfazione l’accordo raggiunto, definendo il regolamento storico, primo al mondo e pionieristico. “L’AI Act ha scatenato tanta passione…e giustamente! Oggi tutti i 27 Stati membri hanno approvato l’accordo politico raggiunto a dicembre, riconoscendo il perfetto equilibrio trovato dai negoziatori tra innovazione e sicurezza. UE significa IA!”, ha scritto Breton.

È dall’aprile 2021 che l’UE lavora all’AI Act, il cui obiettivo è quello di assicurare che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati all’interno dell’UE siano completamente in linea con i diritti e i valori dell’Unione europea, garantendo il controllo umano, la sicurezza, la privacy, la trasparenza, la non discriminazione e il benessere sociale e ambientale.

Brando Benifei, l’eurodeputato che ha guidato il negoziato parlamentare coi governi europei per l’approvazione dell’AI Act, ha sottolineato che il Regolamento sarà legge dopo gli ultimi passaggi all’interno delle commissioni parlamentari e poi in plenaria tra marzo o al massimo a inizio aprile.

“Oggi è un bel giorno per l’Unione europea: dopo settimane di rumor sulla stampa e di dubbi, fomentati da qualche grande impresa perlopiù extra-europea e magari da ministri che avrebbero voluto usare queste tecnologie per sorveglianza e attività di controllo sociale senza regole, abbiamo avuto oggi l’approvazione unanime dai rappresentanti permanenti dei governi europei del testo finale dell’AI Act. Una grande soddisfazione dopo più di due anni di lavoro”, ha affermato Benifei in una nota.

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“È ora fondamentale sostenere l’applicazione anticipata delle regole per il contrasto a disinformazione e deepfake, che sarà fondamentale pur in forma imperfetta per proteggere le nostre democrazie nell’anno elettorale più importante per l’Europa e per il mondo. Con l’AI Act saremo più sicuri nell’uso delle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni, nel lavoro così come nel funzionamento delle nostre istituzioni”, ha concluso Benifei.

Soddisfazione che arriva anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione Tecnologica, Alessio Butti, che ha parlato di momento storico per l’UE, sottolineando il contributo determinante dell’Italia e del governo Meloni all’intesa su un dossier centrale per Roma. L’IA sarà infatti uno dei temi del G7 a presidenza italiana. “Il nostro obiettivo è stato quello di garantire che tutte le applicazioni di IA, inclusi i modelli generativi all’avanguardia, operassero all’interno di un sistema di regole che fosse sia semplice che rigoroso, in grado di tutelare i diritti dei cittadini e promuovere l’innovazione responsabile”, ha dichiarato Butti.

La palla passa ora al Parlamento europeo, dove è previsto il 13 febbraio il voto delle commissioni Mercato unico e libertà civili, prima di approdare alla plenaria per il via libera definitivo, presumibilmente nella sessione di aprile. Il regolamento dovrà infine essere ratificato dal Consiglio UE.