Francia, Germania e Italia si sono opposte alla regolamentazione dei modelli avanzati di IA, mettendo a rischio il futuro della proposta di legge dell’Unione Europea (UE) sull’intelligenza artificiale (AI Act). I tre Paesi si oppongono a una sezione specifica dell’Ai Act che potrebbe ostacolare lo sviluppo dei cosiddetti “foundation model” (l’infrastruttura alla base di modelli di intelligenza artificiale come GPT di OpenAI e Bard di Google), sostenendo che l’imposizione di restrizioni severe su questi modelli ostacolerebbe la competitività dell’UE nella corsa globale all’intelligenza artificiale.

In un documento condiviso con altri membri dell’UE, i tre Paesi hanno sottolineato la necessità di un quadro normativo che incoraggi l’innovazione e la concorrenza, sostenendo l’autoregolamentazione dei modelli di fondazione attraverso impegni aziendali e codici di condotta. Questa posizione è stata descritta come una “dichiarazione di guerra” da un membro del team negoziale del Parlamento europeo.

Lo stallo dei negoziati potrebbe portare al fallimento delle discussioni sull’AI Act. I colloqui a livello europeo sono attualmente in fase di stallo e la scadenza del 6 dicembre incombe. Lo stallo è tra l’altro inaspettato, in quanto contraddice la tradizionale inclinazione dell’Europa verso una maggiore regolamentazione del settore tecnologico. Inoltre, arriva in un momento in cui i leader dell’industria dell’IA chiedono una regolamentazione rigorosa e anche gli Stati Uniti stanno portando avanti il loro programma di regolamentazione dell’IA.

Ignorare la regolamentazione per i modelli di base, compresi i “modelli di frontiera” più avanzati, ha sollevato la preoccupazione di creare un ambiente non regolamentato per i sistemi di IA potenzialmente dannosi. I critici sostengono che questo approccio potrebbe portare alla creazione di sistemi di IA benigni pesantemente regolamentati nell’UE, lasciando invece non regolamentati i modelli più pericolosi e potenzialmente dannosi.

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L’UE, in generale, è favorevole a divieti e regole severe sulle applicazioni dell’IA, soprattutto in settori sensibili come l’istruzione, l’immigrazione e il lavoro. Tuttavia, i modelli di fondazione, in grado di svolgere diversi compiti, presentano delle difficoltà nella valutazione dei loro livelli di rischio. La proposta iniziale all’interno dell’Ai Act prevedeva alcuni obblighi per gli sviluppatori di modelli di base come quello di test da parte di esperti terzi, ma è stata esplicitamente respinta da Italia, Francia e Germania.

Poiché i negoziati hanno una scadenza ravvicinata e il Parlamento europeo sarà rieletto nel giugno 2024, il destino dell’Ai Act rimane a questo punto incerto. La resistenza delle tre principali economie dell’UE mette infatti in discussione il tradizionale approccio normativo dell’UE e solleva interrogativi sulle potenziali conseguenze di una mancata regolamentazione dei modelli di IA all’avanguardia.

Rimanendo sempre in ambito IA europea, in occasione della quarta assemblea di AI Alliance tenutasi nei giorni scorsi a Madrid, la Commissione europea ha lanciato AI Grand Challenge, un nuovo bando in collaborazione con EuroHPC JU (European High Performance Computing Joint Undertaking) ideato per promuovere l’innovazione e l’eccellenza nei modelli di IA su larga scala.

I progetti vincitori riceveranno:

  • Vincitore LUMI: Fino a due premi di 250.000 euro e un’assegnazione di 2 milioni di ore di GPU sul supercomputer LUMI. Questa dotazione sarà utilizzata per sviluppare il modello di intelligenza artificiale su larga scala descritto nelle proposte nei 12 mesi successivi all’assegnazione del premio.
  • Vincitore Leonardo: Fino a due premi di 250.000 euro e un’assegnazione di 2 milioni di ore di GPU sul supercomputer Leonardo. Questa dotazione sarà utilizzata per sviluppare il modello di intelligenza artificiale su larga scala descritto nelle proposte nei 12 mesi successivi all’assegnazione del premio.

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EuroHPC JU sta già sostenendo lo sviluppo di applicazioni di IA in ambito HPC. Ha già infatti concesso l’accesso ai suoi supercomputer a diversi progetti di IA attraverso i suoi Access Call e ha organizzato una giornata informativa sull’HPC per l’IA, con lo scopo di spiegare come le sue risorse di supercalcolo possano essere sfruttate per le applicazioni di IA.

Le iniziative in corso dell’EuroHPC JU in materia di HPC e AI comprendono:

  • Una revisione della politica di accesso all’infrastruttura di supercalcolo europea – La politica di accesso di EuroHPC JU è stata approvata dal consiglio direttivo nel 2021 e sarà aggiornata per migliorare le fasi di valutazione per fornire accesso ai progetti di IA e le procedure di valutazione etica.
  • Un invito a fornire supporto HPC per sviluppare la competitività e il potenziale di innovazione delle PMI – Questo bando mira a fornire alle PMI europee l’accesso a capacità HPC avanzate, con particolare attenzione allo sfruttamento delle tecnologie IA per promuovere l’innovazione, migliorare la competitività e superare le sfide della digitalizzazione dei processi di R&S e aziendali
  • Un bando per un centro di supporto per applicazioni di IA alimentate da HPC – Questo bando istituirà un centro di supporto operativo HPC-AI per fornire servizi agli utenti e agli sviluppatori di IA, sostenendo la loro adozione e l’utilizzo delle risorse HPC, fornendo una formazione essenziale sulle competenze HPC e divulgando le conoscenze chiave sulle architetture HPC e sui requisiti per la formazione di modelli di IA su larga scala.

Anders Dam Jensen, direttore esecutivo di EuroHPC JU, ha dichiarato: “Le comunità europee dell’HPC e dell’IA hanno molto da guadagnare lavorando fianco a fianco e sono molto contento che EuroHPC JU possa sostenere le sinergie e la collaborazione tra i due ecosistemi. Attendo con ansia i risultati di questa sfida innovativa che promuoverà l’eccellenza europea nei modelli di IA su larga scala”.