L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una multa di 3,5 milioni di euro a Meta Platforms Ireland Ltd. e a Meta Platforms Inc. per due pratiche commerciali ingannevoli riguardo alla creazione e alla gestione degli account di Facebook e Instagram.

Nel processo di registrazione ad Instagram, gli utenti non hanno infatti ricevuto informazioni chiare sulla raccolta e sull’uso dei propri dati per fini commerciali. Inoltre, in caso di sospensione degli account Facebook e Instagram, non sono state fornite comunicazioni utili per eventuali contestazioni.

L’Autorità italiana ha accertato che Meta, in violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo, non ha informato con immediatezza gli utenti iscritti ad Instagram via web dell’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali.

Icone di facebook e instagram a pagamento

Inoltre, l’Autorità ha appurato che, in violazione dell’articolo 20 del Codice del consumo, Meta non ha gestito con precisione la sospensione degli account Facebook e Instagram dei propri utenti.

In particolare, Meta non ha indicato le modalità con cui decide di sospendere gli account Facebook (se a seguito di un controllo automatizzato o “umano”) e non ha fornito agli utenti di Facebook e Instagram informazioni sulla possibilità di contestare la sospensione dei loro account rivolgendosi a un organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie o a un giudice.

Queste due pratiche sono state cessate da Meta nel corso del procedimento. “Non siamo d’accordo con la multa inflitta dall’autorità italiana per la concorrenza e stiamo valutando le nostre opzioni”, ha dichiarato un portavoce di Meta, che ha aggiunto che dall’agosto 2023 Meta ha implementato diverse modifiche per gli utenti italiani che rispondono alle preoccupazioni dell’autorità, tra cui una maggiore trasparenza su come l’azienda utilizza i dati per mostrare la pubblicità su Instagram.