Mimit, occhi puntati sulle strategie per rendere più competitive le startup italiane

Si è svolto ieri a Palazzo Piacentini (Roma) il primo Policy Hackathon Nazionale dedicato all’ecosistema delle startup italiane coordinato dal Gabinetto del Mimit e con l’obiettivo dichiarato di raccogliere proposte concrete di policy a supporto delle imprese emergenti del mondo dell’economica dell’innovazione. È stata anche l’occasione per individuare possibili elementi migliorativi dello Scaleup Act la normativa italiana che, grazie al lavoro svolto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha modificato lo Startup Act del 2012
All’incontro hanno partecipato i principali stakeholder, ovvero le Direzioni Generali in materia di incentivi alle imprese, internazionalizzazione e politica industriale, i rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Università e della Ricerca, di Invitalia, di Cassa Depositi e Prestiti, di Unioncamere, delle associazioni di settore, investitori, operatori di Venture Capital, fondatori di startup, incubatori e acceleratori ed enti pubblici.
Temi all’ordine del giorno
I lavori si sono articolati in 4 macroaree tematiche suddivise in tavoli. La prima si è focalizzata sulle strategie per attrarre risorse internazionali verso l’ecosistema italiano delle startup, approfondendo le politiche per incentivare investimenti esteri, attrarre tech company globali che possano stabilire hub in Italia e favorire il rientro di talenti italiani dall’estero.
La seconda macroarea si è focalizzata sullo sviluppo del capitale umano necessario a supportare il sistema delle imprese emergenti, i programmi per sviluppare competenze tecniche specifiche e le iniziative volte a promuovere strategie per l’inclusione e la diversità. Altro aspetto analizzato in questa sezione tematica è stato quello legato al ponte tra mondo accademico e imprenditoriale attraverso un approfondimento delle politiche per valorizzare la ricerca scientifica, la protezione e gestione della proprietà intellettuale, l’ottimizzazione dei processi di trasferimento tecnologico e la facilitazione della creazione di spin-off accademici.
Il terzo filone di analisi si è invece concentrato sulle azioni per attrarre un flusso costante di capitali che supporti le startup in tutte le fasi di crescita, aumentando la liquidità nel sistema del Venture Capital, attraverso incentivi fiscali per gli investitori, sistemi di garanzie pubbliche, fondi di fondi (FoF), condizioni di finanziamento vantaggiose e altri strumenti finanziari.
Infine, il quarto focus tematico si è occupato di esplorare la dimensione territoriale e comunitaria dell’ecosistema. Al centro delle discussioni le policy volte a sostenere gli incubatori e gli acceleratori, le strategie per creare “zone dense” di innovazione nelle diverse regioni italiane, le azioni per favorire l’open innovation, le politiche per semplificare l’accesso delle startup al procurement pubblico e facilitare i percorsi di exit per gli investitori attraverso acquisizioni o IPO.
Quello di ieri è l’inizio di un dialogo che il Ministero intende rendere continuo e strutturato tra gli attori dell’ecosistema e i decisori politici. Il prossimo appuntamento è infatti già fissato al 7-8 maggio nel corso del Rome Startup Week, festival internazionale dedicato a startup, investitori, talenti e istituzioni.