HP sta procedendo a una delle separazioni più importanti della storia delle imprese globali. Ciascuna delle due aziende nate dalla scissione, Hewlett Packard Enterprise dedicata alle soluzioni IT aziendali e HP Inc, in cui rimarranno i business dei PC e delle stampanti, rimarrà comunque all’interno delle 50 aziende globali più grandi (Fortune 50).

Il processo di separazione, che per quanto riguarda l’organizzazione interna ha già avuto luogo lo scorso Agosto, sarà perfezionato dal punto di vista finanziario il 2 novembre prossimo, quando la campana di apertura di Wall Street segnerà l’inizio della quotazione delle azioni delle due nuove società.

Durante una presentazione della nuova Hewlett Packard Enterprise ai partner e alla stampa che si è tenuta il 29 settembre, il Chief Operating Officer di Hewlett Packard Enterprise Chris Hsu ha dato alcuni dettagli sulla separazione, il cui nodo più spinoso è sicuramente stato la riorganizzazione dell’infrastruttura IT, che ha richiesto un blocco programmato di tutte le attività con l’esterno di ben tre giorni.

È stato necessario ripartire più di 750 sistemi che gestiscono più del 95% del business, lavorando con 750 clienti principali per garantire la regolarità degli approvvigionamenti durante lo shutdown. Sono state adattate o duplicate più di 27.000 applicazioni. Globalmente, sono state create più di 11.000 nuove entità legali.

Stefano Venturi, AD di Hewlett Packard Enterprise Italia

Stefano Venturi, AD di Hewlett Packard Enterprise Italia

L’azienda ha rimandato a novembre, dopo la quotazione, qualsiasi commento, valutazione o approfondimento sulla separazione che non sia già stato dichiarato pubblicamente in seguito all’annuncio della scorsa estate. L’amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia, Stefano Venturi, che abbiamo intervistato a margine di un evento realizzato per i partner commerciali, è stato però disponibile a commentare la strategia di HPE, che sarà focalizzata su quattro pilastri principali: trasformazione dell’IT in un’infrastruttura ibrida, protezione delle imprese digitali, estrazione di senso dall’analisi dei big data, abilitazione di nuove modalità di lavoro (il “workplace del futuro”, nelle parole di Venturi).

Per Venturi, il principale vantaggio della separazione sarà la “focalizzazione su alcune aree chiave in cui i nostri clienti ci hanno sfidato negli ultimi anni. Noi continuiamo a rimanere un’azienda che fa principalmente, infrastruttura, del software, ma abbiamo anche servizi. Questi rimangono comunque imperniati sulla nostra capacità di fare infrastrutture moderne e basate su standard aperti, cosa che ci differenzia da altri concorrenti americani. Ove possibile, scegliamo la migliore soluzione open source, ma anche laddove usiamo altri tipi di licenza, ricerchiamo software che comunque siano basati su standard aperti e condivisi”.

Nella prossima pagina, Stefano Venturi parla dei quattro pilastri della strategia HP.