Broadcom, leader mondiale nel mercato dei semiconduttori, e CA Technologies, uno dei principali fornitori al mondo di software e soluzioni per la gestione IT, hanno annunciato di aver stipulato un accordo definitivo in base al quale Broadcom ha accettato di acquisire CA Technologies per 18,9 miliardi di dollari (l’acquisizione si concluderà ufficialmente entro fine anno), con l’obiettivo di costruire una delle aziende leader nel settore delle infrastrutture tecnologiche.

Secondo i termini dell’accordo, che è stato approvato dai consigli di amministrazione di entrambe le società, gli azionisti di CA riceveranno 44,50 dollari per azione in contanti, pari a un premio del 20% rispetto alla chiusura a Wall Street dell’11 luglio. “Questa transazione rappresenta un elemento importante nel momento in cui creiamo una delle società leader nel settore delle tecnologie per l’infrastruttura. Con la sua base installata di clienti, CA Technologies è in continua crescita nel mercato dei software di infrastruttura e i suoi prodotti software di stampo enterprise si aggiungeranno al nostro portafoglio di tecnologie mission critical” ha dichiarato Hock Tan, Presidente e Amministratore delegato di Broadcom.

“Siamo entusiasti di aver raggiunto questo accordo definitivo con Broadcom” gli ha fatto eco Mike Gregoire, Chief Executive Officer di CA Technologies. “Questa combinazione allinea la nostra esperienza nel software con la leadership di Broadcom nel settore dei semiconduttori. I vantaggi di questo accordo si estendono ai nostri azionisti che riceveranno un premio significativo e immediato per le loro azioni, così come i nostri dipendenti, che entreranno a far parte di un’organizzazione che condivide i valori dell’innovazione, della collaborazione e dell’eccellenza ingegneristica. Non vediamo l’ora di completare la transazione e assicurare una transizione graduale”.

Un’acquisizione tanto importante quanto inaspettata, che non sembra aver convinto diversi analisti del settore. Chris Caso di Raymond James ad esempio non vede quali sinergie possano crearsi tra il business dei semiconduttori di Broadcom e il business del software di CA Technologies, mentre per l’analista Romit Shah di Nomura Instinet l’acquisizione va contro le strategie di investimento finora seguite dal management di Broadcom. Dubbioso anche Vijay Rakesh di Mizuho Securities, secondo il quale Broadcom potrebbe non riuscire a competere con successo nell’attività software, ricordando ciò che accadde con l’acquisizione di McAfee e Wind River da parte di Intel.

C’è invece chi, come Morgan Stanley, plaude alla scelta di Broadcom di entrare nel mercato del software, mossa che andrà a diversificare l’attività del colosso americano in un periodo in cui l’industria dei semiconduttori diventa sempre più competitiva. La nuova entità che si forma trarrebbe il 71% delle revenues dai chip e il 28% dal software. Più cauto ma ottimista Timothy Arcuri di UBS, secondo il quale, anche se molti investitori oggi non apprezzeranno la decisione del management di Broadcom, si tratta di un investimento che potrebbe avere senso. Ricordiamo infine che recentemente Broadcom, per volere dell’amministrazione Trump, non è riuscita ad acquisire la rivale Qualcomm nonostante un’offerta di ben 120 miliardi di dollari.