L’anno scorso Microsoft ha annunciato che il successore di Office 2016, la versione non in abbonamento di Office, sarà disponibile tra circa un anno. Il bundle, denominato Office 2019, sarà rivolto principalmente ai clienti aziendali che, stando alle parole di Microsoft, “non sono ancora pronti per il cloud” (ovvero per Office 365, aggiungiamo noi).

A parte questa descrizione, Microsoft non è stata chiara sulla prospettiva di Office 2019 con una licenza perpetua, che consenta cioè al cliente di gestire la suite a suo piacimento senza ulteriori pagamenti. Abbiamo quindi deciso di realizzare questa FAQ su Office 2019 per saperne di più con le informazioni finora disponibili.

Cos’è un Office perpetuo?

Microsoft classifica il proprio software in base a come viene pagato, distinguendo tra una licenza che è stata acquistata a titolo definitivo e una che è essenzialmente a noleggio perché pagata nel tempo sotto forma di abbonamento.

La maggior parte delle volte Microsoft usa il termine “acquisto una tantum” per definire una licenza software pagata con un costo singolo per ottenere le applicazioni di Office. Questo tipo di acquisto dà al compratore il diritto di utilizzare Office a tempo indeterminato. In altre parole, la licenza non ha una data di scadenza e gli utenti possono utilizzare la suite per tutto il tempo che desiderano.

Quando sarà rilasciato Office 2019?

Microsoft ha annunciato il lancio della nuova suite per la seconda metà dell’anno. “Questa versione, prevista per la seconda metà del 2018, includerà versioni perpetue delle app di Office” ha scritto Jared Spataro, direttore generale di Office, in un post di settembre. Spataro ha per ora definito il successore di Office con il nome di Office 2019, ma non sappiamo ancora con certezza se sarà davvero questo il nome definitivo.

Per quanto riguarda la finestra di lancio, non si sa ancora nulla di ufficiale, ma ci sono alcuni indizi importanti. Alla fine di settembre 2015 Microsoft aveva offerto prima l’edizione di Office 2016 per Windows ai clienti di Office 365 e in seguito la versione retail. Office 2019 arriverà sul mercato probabilmente nello stesso periodo dell’anno e nello stesso ordine.

Perché la pensiamo così? Microsoft rilascia due aggiornamenti all’anno per le funzionalità di Office 365 ProPlus, la suite standard che fornisce agli utenti di Office 365 i diritti alle applicazioni installate localmente incluse Excel, Outlook e Word. Questi aggiornamenti di funzionalità vengono rilasciati a settembre e a marzo di ogni anno (lo scorso 12 settembre ad esempio Microsoft ha rilasciato l’upgrade di funzionalità 1708 per Office 365 ProPlus).

Poiché la versione perpetua di Office 2019 verrà creata con il codice già rilasciato per Office 365 ProPlus e poiché una beta di Office 2019 debutterà a metà del 2018, è più probabile che Microsoft utilizzi come base per Office 2019 l’aggiornamento della funzionalità di marzo per gli abbonati di Office 365 ProPlus rispetto all’aggiornamento delle funzionalità di settembre 2018.

I tre mesi tra l’anteprima della funzionalità di ProPlus del marzo 2018 e il lancio dell’anteprima di Office 2019 nel luglio 2018 daranno a Microsoft il tempo di assimilare il feedback dei clienti e correggere eventuali bug che emergeranno. Il passaggio dalla data di rilascio della versione beta di Office 2016 (maggio 2015) a Office 2019 (metà estate 2018) era probabilmente necessario per tenere conto del calendario di aggiornamento delle feature di marzo. Microsoft inoltre non ha adottato la pianificazione delle versioni di Windows 10 per Office 365 fino a dopo il lancio di Office 2016 a settembre 2015.

Cosa ci sarà in Office 2019?

Il set di funzionalità di Office 2019 potrebbe non essere rivelato fino a metà del 2018, quando Microsoft rilascerà un’anteprima della suite. Da parte sua Spataro ha parlato di alcuni contenuti accennando a funzionalità come Ink replay in Word e Morph in PowerPoint, già disponibili per gli abbonati di Office 365 rispettivamente da uno e due anni.

Non c’è comunque alcuna possibilità che Office 2019 includa nuove funzionalità rivoluzionarie. La versione con licenza perpetua della suite viene infatti creata prendendo le modifiche accumulate da quando è stata rilasciata la precedente versione (Office 2016 in questo caso). Microsoft prenderà la versione di Office 2016 che gli utenti di Office 365 ProPlus avranno a disposizione questa primavera e la rinominerà Office 2019. Da notare che la versione di Office 2016 appena citata è diversa da quella lanciata nel 2015 come acquisto una tantum.

In quali versioni e formati Microsoft venderà Office 2019?

Microsoft non si è ancora sbottonata su questo aspetto. Oggi gli “acquisti singoli” di Office spaziano dagli SKU di stampo enterprise come Office Professional Plus 2016 (Windows) e Office Standard 2016 per Mac (macOS), fino alle versioni retail Office Professional 2016 (Windows) e Office Home and Business 2016 for Mac (macOS).

È certo che Microsoft offrirà Office 2019 ai clienti commerciali tramite contratti multilicenza, ma non è detto che venderà anche versioni retail, anche perché secondo diversi analisti Microsoft a un certo punto interromperà la vendita di licenze perpetue di Office (la società infatti non ha mai nascosto la sua preferenza verso Office 365 per le entrate ricorrenti che genera). Rinunciare agli acquisti singoli di stampo retail rappresenterebbe la scelta più logica per iniziare a ridurre l’opzione di licenza perpetua.

Anche se Spataro non l’ha detto, Office 2019 arriverà nelle versioni per Windows e macOS. Ci sarebbero infatti pochi motivi per lasciare da parte quest’ultima visto che Microsoft domina il mercato della produttività anche sui Mac.

Perché è importante che Microsoft rilasci Office 2019 quest’anno?

Lo scorso anno Microsoft ha dato un taglio netto ai diritti degli utenti che utilizzano versioni non in abbonamento di Office quando ha annunciato che le versioni con licenza perpetua di Office 2016 non potranno connettersi ai servizi basati su cloud di Microsoft, inclusi Exchange e OneDrive for Business, dopo il 13 ottobre del 2020.

Secondo le nuove regole chi ha una licenza perpetua per Office 2016 può utilizzare tali servizi solo durante la prima metà del loro ciclo di vita di supporto di 10 anni, la parte che Microsoft definisce mainstream. Il supporto mainstream di Office 2016 termina appunto il 13 ottobre 2020. Rilasciando Office 2019 quest’anno, Microsoft offrirà alle aziende circa un anno per migrare da Office 2016 (o una precedente edizione) prima del cutoff dei servizi cloud.

Microsoft venderà una versione di Office con pagamento una tantum dopo Office 2019?

Secondo noi no. Microsoft ha infatti ridotto il supporto di Office 2019 del 30%. Piuttosto che il solito decennio di supporto (5 anni mainstream e 5 anni di supporto esteso) che fornisce aggiornamenti solo sulla sicurezza, Office 2019 potrà contare solo su sette anni di supporto. “Office 2019 fornirà 5 anni di supporto mainstream e circa 2 anni di supporto esteso, in modo allinearlo con il periodo di supporto per Office 2016. Il supporto esteso terminerà il 14 aprile del 2025”, ha affermato Spataro nell’annuncio del 1 febbraio.

Proprio lo stesso giorno in cui scade il supporto di Office 2016. Il ritiro simultaneo delle due suite con licenza perpetua è il segnale più forte di come Microsoft abbia intenzione di chiudere definitivamente le porta all’opzione di acquisto una tantum dopo Office 2019. Ciò renderà Office 365 basato su abbonamento l’unico modo per ottenere la licenza delle applicazioni di Office. Che poi è esattamente quello a cui Microsoft punta da diversi anni.

È vero che Office 2019 non funzionerà su Windows 7 e nemmeno su Windows 8.1?

Sì è vero. O forse no. Insieme all’annuncio che il supporto di Office 2019 terminerà dopo sette anni, Microsoft ha anche fatto cenno ai requisiti di sistema e questi sono sostanzialmente più restrittivi di quelli di Office 2016.

Secondo il post di Spataro di inizio febbraio Office 2019 sarà supportato solo su Windows 10 e non su Windows 7 (il cui supporto termina a gennaio 2020) o Windows 8.1, che sarà supportato da Microsoft fino a gennaio 2023. Chi ancora utilizza questi due OS meno recenti dovrà insomma accontentarsi di Office 2016, che come già detto sarà supportato fino a ottobre 2025.

Spataro non ha offerto una spiegazione per la limitazione del supporto. In precedenza, come quando Microsoft aveva affermato che Office 2016 non si potrà più connettere ai servizi cloud della società dopo il 13 ottobre 2020, aveva spiegato questa decisione sostenendo che legare nuove tecnologie (Office 2019 in questo caso) a vecchi OS (Windows 7 o Windows 8.1) avrebbe dato vita a problemi di sicurezza e a feature poco importanti e significative.

I più cinici vedrebbero invece questa decisione come un’altra spinta di Microsoft per spostare tutti (e al più presto) su Windows 10 limitando la funzionalità delle precedenti edizioni di Windows. Non c’è però alcuna garanzia che Office 2019 non potrà essere utilizzato su dispositivi con a bordo Windows 7 o Windows 8.1. Per quanto ne sappiamo infatti, Office 2019 potrebbe funzionare, seppur non perfettamente, sui sistemi operativi meno recenti.

Anche se così fosse, tuttavia, Microsoft può facilmente impedire agli aggiornamenti di sicurezza di Office 2019 di raggiungere i PC con Windows 7 o 8.1. Storicamente Microsoft ha già compiuto un simile passo, come quando ha impedito ai sistemi con Windows 7 di ricevere gli aggiornamenti di sicurezza di Internet Explorer 8 (IE8) dopo il gennaio del 2016.

Questo significa che dovremo passare a Office 365 se abbiamo un PC con Windows 7 o Windows 8.1 per avere un Office aggiornato?

No. Quando Microsoft dice che non supporterà Office 2019 su questi OS meno recenti, si riferisce anche a Office 365 ProPlus per Windows 8.1. A partire dal 14 gennaio 2020 infatti ProPlus non sarà più supportato su Windows 8.1 e versioni precedenti. Ciò, secondo Spataro, garantirà che sia Office, sia Windows ricevano aggiornamenti regolari e coordinati per fornire l’ambiente più sicuro e con le funzionalità più recenti.

In altre parole, tre anni prima della data di pensionamento ufficiale di Windows 8.1 Microsoft limiterà Windows 8.1 all’esecuzione delle versioni perpetue di Office 2016 o Office 2013 (il supporto di quest’ultimo termina nell’aprile 2023, tre mesi dopo la scadenza di Windows 8.1).

Il blocco degli aggiornamenti a Office 365 ProPlus su Windows 8.1 non ha provocato particolari ripensamenti in Microsoft. Parliamo infatti di un sistema operativo che rappresenta una piccola fetta della torta globale di Windows. A gennaio Net Applications dava Windows 8 e 8.1 al 7,6% di tutte le edizioni di Windows.