Era un po’ nell’aria (ne avevamo già parlato qui a fine luglio), ma solo nelle scorse ore Microsoft ha annunciato che separerà il suo servizio di chat e videoconferenza Teams (che ha debuttato nel 2017) dalla sua suite di produttività Microsoft 365, con l’obiettivo di dissipare le preoccupazioni della Commissione Europea in materia di antitrust.

A partire dal 1° ottobre di quest’anno, Microsoft venderà quindi i pacchetti di Microsoft 365 senza Teams con uno sconto di 24 euro all’anno (2 euro al mese) nelle regioni SEE (Spazio Economico Europeo) e in Svizzera, mentre Teams sarà venduto a parte a 5 euro al mese (o 60 euro all’anno). I clienti esistenti che possiedono già una suite con Teams possono scegliere di rimanere con il loro pacchetto attuale o migrare a un prodotto senza Teams spendendo meno.

La mossa di Microsoft, come già accennato, non deve stupire più di tanto, visto che a luglio le autorità di regolamentazione della Commissione Europea, sotto la spinta di Salesforce che vedeva minacciata la concorrenza per Slack, avevano aperto un’indagine antitrust sul bundle di Teams con altri prodotti Office, citando preoccupazioni anticoncorrenziali.

L’indagine, che è ancora in corso, ha segnato il primo intervento antitrust dell’UE nei confronti di Microsoft in oltre un decennio. I funzionari europei si sono mossi esprimendo il timore che il Microsoft potesse concedere a Teams un vantaggio di distribuzione non dando ai clienti la possibilità di scegliere se includere o meno l’accesso a questo prodotto quando si abbonavano alla sua suite di produttività.

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Microsoft, oltre alla decisione di scorporare Teams da Microsoft 365, si è impegnata a creare meccanismi per ospitare le applicazioni web di Office all’interno di applicazioni e servizi concorrenti.

“Apprezziamo la chiarezza su molte delle preoccupazioni emerse dalle ampie e costruttive discussioni con la Commissione Europea. Con il beneficio di questa chiarezza, crediamo sia importante iniziare a prendere provvedimenti significativi per affrontare tali preoccupazioni” ha dichiarato Nanna-Louise Linde, vicepresidente di Microsoft European Government Affairs. “Riteniamo che questi cambiamenti bilancino gli interessi dei nostri concorrenti con quelli dei clienti aziendali europei, fornendo loro l’accesso alle migliori soluzioni possibili a prezzi competitivi”, ha aggiunto Linde, riconoscendo che l’indagine dell’UE è attualmente nelle sue fasi iniziali.

Microsoft è contemporaneamente nel mirino delle autorità di regolamentazione del Regno Unito, che hanno bloccato i piani per l’acquisizione di Activision Blizzard per il timore che, con essa, Microsoft possa soffocare la concorrenza nel nascente mercato dei videogiochi in cloud. La scorsa settimana Microsoft ha presentato una nuova proposta di accordo per l’acquisizione offrendo nuove concessioni, che l’autorità britannica per la concorrenza e i mercati esaminerà prima di prendere la decisione finale attesa il 18 ottobre.