Negli ultimi giorni sono emersi alcuni indizi più o meno velati di come Microsoft si appresti a spingere sempre più utenti utenti e aziende verso due suoi prodotti di estrema importanza, ovvero OneDrive e Teams.

Tanto per cominciare, il 3 ottobre ci sarà un evento Microsoft interamente dedicato a OneDrive. I contenuti esatti dell’evento non si conoscono ancora, ma le aspettative sembrerebbero riguardare un uso più esteso di OneDrive nella collaborazione, con in più la possibilità di avere un CoPilot che aiuti nell’organizzazione di file e informazioni tramite IA generativa.

Nell’ultima versione di Outlook, se scegliete Download non si apre alcuna finestra che chiede dove volete salvare il file.

Nell’ultima versione di Outlook, se scegliete Download non si apre alcuna finestra che chiede dove volete salvare il file.

La seconda mossa di Microsoft riguarda invece Outlook, il cui ultimo aggiornamento include una novità di non poco conto. In pratica, non sarà più possibile scegliere dove salvare gli allegati, che finiranno solo nella cartella Download se si sceglie il disco locale, o la cartella Allegati se si opta per OneDrive. Viene persino disabilitato il drag-and-drop verso la cartella prescelta, mentre rimane possibile aprire i file nelle applicazioni Office, e poi da lì salvarli dove si vuole.

Questa novità di Outlook sembra inserirsi in un piano più generale di Microsoft per disincentivare gli allegati a favore della condivisione di link OneDrive. Cosa che può anche tornare utile se si scambiano messaggi con altre persone che utilizzano Microsoft365, ma rende più difficoltosa la collaborazione con altre piattaforme come ad esempio Google Workspace.

La terza e forse più “discutibile” mossa di Microsoft riguarda Teams. Proprio pochi giorni riportavano la notizia secondo cui Microsoft aveva deciso di scorporare Team dal pacchetto Office per evitare problemi con l’antitrust europeo. Ora Microsoft tenta in qualche modo di farlo rientrare dalla finestra. Qualsiasi dipendente potrà infatti attivare la modalità Premium di Teams bypassando le impostazioni aziendali. Una mossa che evidentemente non piace agli amministratori IT, come si capisce anche da questa discussione su Reddit.

microsoft teams

In pratica, per evitare che i vostri utenti si iscrivano a Teams Premium, è fondamentale disabilitare la funzione di acquisto self-service. A partire dalla fine di settembre, gli utenti di Microsoft Teams potranno iniziare una prova self-service di 60 giorni per Microsoft Teams Premium prima di decidere di abbonarsi o di coinvolgere il proprio team IT. Se gli amministratori hanno precedentemente disabilitato la funzionalità di acquisto self-service per altri prodotti come Power Apps, Power BI e Visio Plan, è importante notare che la prova self-service per Teams Premium Trial deve essere disabilitata separatamente. È quindi consigliabile rivedere l’attuale configurazione degli acquisti self-service per assicurarsi che sia in linea con le esigenze della vostra organizzazione.

La gestione degli acquisti self-service è attualmente possibile solo tramite PowerShell. In attesa che Microsoft introduca un’opzione UI di facile utilizzo per semplificare la gestione, è possibile utilizzare il modulo PowerShell di MSCommerce per rivedere e bloccare gli acquisti self-service secondo necessità.

Potete usare direttamente il seguente cmdlet per disabilitare il processo self-service per Teams Premium.

Update-MSCommerceProductPolicy -PolicyId AllowSelfServicePurchase -ProductId CFQ7TTC0RM8K -Enabled $False

Potete anche scaricare lo script da GitHub per bloccare il self-service per tutti i prodotti supportati come Power Apps, PowerBI, Visio Plan, ecc.