In un evento a Milano rivolto ai suoi clienti più importanti, Microsoft ha lanciato ufficialmente in Italia Microsoft 365 Copilot, l’assistente virtuale per aziende basato sulla tecnologia di OpenAI e integrato alle applicazioni Office.

In base a una ricerca realizzata da The European House Ambrosetti e Microsoft Italia, un’adozione pervasiva della IA generativa può produrre – a parità di ore lavorate – fino a 312 miliardi di euro all’anno di valore aggiunto, pari al 18 percento del PIL. “È come avere in Italia una Lombardia in più”, ha commentato l’amministratore delegato di Microsoft Italia Vincenzo Esposito, aggiungendo che in futuro l’interfaccia basata sul linguaggio naturale di Copilot sarà “il modo principale con cui i nostri clienti interagiranno con le nostre applicazioni in futuro”.

A parità di ore lavorate, la IA generativa può produrre fino a 312 miliardi di euro all’anno di valore aggiunto, pari al 18 percento del PIL (Ambrosetti/Microsoft)

Presentando invece i dati di una ricerca di McKinsey Global Institute sul potenziale impatto economico e sul mondo del lavoro, Federico Marafante, Partner di McKinsey & Company, ha identificato nell’accelerazione della ricerca, nell’automazione dei processi e nel potenziamento delle capacità individuali i principali vantaggi dell’introduzione della IA generativa. Più concretamente, le attività su cui avrà il maggiore impatto sono:

  • Capacità di sintetizzare grandi quantità di contenuto, da fonti diverse, in modo rapido
  • Sviluppo software: ottimizzazione del codice e conversione tra diversi linguaggi
  • Ideazione e produzione di contenuti creativi
  • Supporto e coinvolgimento dei client attraverso chatbot intelligenti

Sempre secondo McKinsey, la IA generativa toccherà in qualche modo metà delle attività attualmente svolte dal 70 percento della forza lavoro.

Una rivoluzione per pochi?

Non tutte le aziende però potranno approfittare del vantaggio competitivo che i “superpoteri” di Microsoft 365 Copilot possono offrire. Microsoft ci ha confermato che anche per l’Italia il prezzo e le condizioni per l’adesione sono quelli resi noti nel corso di Microsoft Ignite, e cioè 30 dollari al mese per utente, che vanno aggiunti al costo della licenza Microsoft 365 Enteprise E3/E5 (non il vecchio Microsoft Office 365).

Il costo vivo non è in sé un problema: ogni azienda può e deve valutarlo in relazione al beneficio che potrà ottenere dall’adozione di Microsoft 365 Copilot, e siamo sicuri che per molte imprese risulterà decisamente conveniente.

Il problema è che l’offerta sarebbe limitata a un impegno minimo di 300 abbonamenti, e questo taglia fuori gran parte delle imprese italiane, molte delle quali sarebbero tra quelle che più avrebbero bisogno di uno strumento di questo tipo.

In Italia, le imprese con più di 250 dipendenti sono lo 0,1% del totale (4292), impiegano meno di un quarto dei dipendenti totali (4 milioni su 17,6) e fatturano 1.230 miliardi di euro su un totale di 3.400 miliardi.

Meno di un terzo di queste però (per un totale di 1.700.000 addetti) appartengono al cosiddetto terziario avanzato, per le quali possiamo ipotizzare un rapporto quasi uno a uno tra dipendenti e postazioni PC. Nel manifatturiero gli operai – che difficilmente hanno in dotazione un pc e una licenza Microsoft365 – sono il doppio degli impiegati, quadri e dirigenti. Le aziende manifatturiere che potrebbero avere accesso a Copilot sarebbero quindi quelle con più di 900 dipendenti. Molto poche in Italia.

Perché questa limitazione

Il principale motivo di questa limitazione è dovuto al modo in cui Microsoft 365 Copilot gestisce i dati aziendali per poter assicurare sicurezza, privacy e rispetto della governance. A differenza di soluzioni come ChatGPT, il Copilot di Microsoft utilizza i servizi Azure per OpenAI su una tenancy Azure dedicata dell’azienda, dove dovrà risiedere anche un archivio indicizzato di tutti i dati aziendali, Microsoft Graph.

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Non si tratta di una semplice replica dei documenti, delle email e delle chat di Teams già presenti su Office 365. Affinché queste informazioni possano essere usate dal modello, è necessario che vengano indicizzate e rese disponibili al modello LLM come informazioni di contesto, costantemente aggiornato con ogni nuova email, documento o chat. Un calcolo intenso e costoso.

Ora, è comprensibile che Microsoft voglia rientrare di questo costo, ma farlo ponendo un limite minimo al numero di licenze potrebbe non essere la cosa più adatta al tessuto imprenditoriale italiano. Del resto, è difficile pensare che il risultato di avere “una Lombardia in più” sia raggiungibile solo con l’aumento di produttività di poche imprese.

C’è però una speranza. Microsoft ci ha confermato che le aziende che hanno meno di 300 licenze Microsoft 365 Business potranno comunque richiedere il servizio e riceveranno un’offerta ad-hoc.

Le aziende con meno di 300 licenze Microsoft 365 Business potranno comunque richiedere il servizio e riceveranno un’offerta ad-hoc

L’esperienza dei pionieri italiani

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All’evento erano presenti i rappresentanti di alcune delle imprese che hanno aderito all’Early Access Program iniziato la scorsa primavera e hanno potuto quindi raccontare le impressioni ricavate dalla sperimentazione.

A2A (Energy e Utility)

Per Gianfausto Navoni, CTO di A2A, è necessario accompagnare le persone nell’adozione di questi strumenti, facendo superare il timore di essere rimpiazzati, di non riuscire a imparare qualcosa di nuovo e di uscire dalla propria comfort zone. “Bisogna spiegare che questa tecnologia può fare meglio solo le attività che potrebbe fare una macchina, mentre l’uomo dovrà concentrarsi sempre più sulle attività che solo lui può svolgere”, ha detto.

Iveco Group (Automotive)

“Iveco Group utilizza la IA tradizionale da molti anni, e osserva la IA generativa già prima dell’hype mediatico, ma con cautela – dice invece Fabio Ricciato, Head of Customer Journey & Digital Architecture AI and DEX dell’azienda – La svolta c’è stata quando c’è stata la possibilità di erogare la Generative AI sul nostro tenant Azure, senza quindi modificare il profilo di rischio per i dati aziendali”.

Solo sperimentando queste tecnologie è possibile far nascere una “cultura della IA, e la comprensione che si tratta di qualcosa di diverso dai software deterministici tradizionali”, ha affermato.

Maire Technimont (Progettazione e costruzione industriale)

La sperimentazione, più che la formazione, è il fattore più importante anche per Michele Mariella, CIO di Maire Technimont, che ha inserito Copilot in un progetto che ha toccato 300 ingegneri, senza dare molte spiegazioni ma lasciando che le necessità dei dipendenti facessero emergere i casi d’uso. “Voglio essere un creatore di scenari, non un risolutore di problemi”, ha detto. Il risultato: “Abbiamo risparmiato 800 ore lavorate in un mese. Alcuni lavori di ingegneria che richiedevano quattro giornate, si sono potuti svolgere in due ore”.

CNH Industrial (Macchine agricole e per l’edilizia)

In CNH Industrial la sperimentazione con Microsoft 365 Copilot ha riguardato invece cento dipendenti di diverse aree e funzioni e per Federico Verde, IT Modern Workplace Senior Manager, il test ha mostrato “non solo un significativo miglioramento della produttività, ma anche della qualità dei contenuti prodotti dai dipendenti”. Miglioramenti sono stati ottenuti anche nella gestione dei meeting grazie alla possibilità di riassumere automaticamente i contenuti delle riunioni, di recuperare informazioni sugli argomenti discussi insieme ad altri colleghi e la possibilità di sintetizzare contenuti da documenti complessi”.

Nexi (Servizi finanziari)

“Per Nexi (che ha nei giorni scorsi annunciato una partnership strategica con Microsoft) l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità straordinaria, che intendiamo sfruttare per servire meglio i nostri clienti merchant attraverso la rete di Independent Software Vendor, dice Daniele Gabbai, Group Head Strategic Partnership. L’azienda ha attivato la sperimentazione su 300 dipendenti in diverse funzioni e paesi, riuscendo a liberare risorse, tempo e spazio per generare nuovi ricavi ma anche migliorare il work-life balance. “Anche se siamo sempre più un’azienda di software e non del settore bancario, operiamo in un settore altamente regolamentato, e poter garantire privacy, security e compliance è per noi fondamentale”, ha aggiunto Gabbai.

Saipem (Estrazione e infrastrutture)

Secondo Paolo Albini, Director of Supply Chain and Digitalization di Saipem, oltre ad aumentare l’efficienza e la qualità dei documenti, e a fornire un supporto per la comparazione dei documenti multi-lingua, la IA generativa potrà anche diventare un repository per il know how aziendale. “Con l’invecchiamento della popolazione, perdiamo risorse con una grande esperienza ed entrano persone giovani. Il Copilot può essere uno strumento sicuro e versatile per facilitare il loro inserimento”.

Albini ha anche notato che Copilot è diventato uno strumento di cui in azienda si parla molto, e chi ancora non ne ha accesso si fa avanti per richiederlo.

Come adottare Microsoft 365 Copilot in azienda, quindi?

Al momento, stanno lavorando sulla IA generativa i partner Microsoft più importanti (all’evento erano presenti anche Avanade, 4WardPro e Reply), ma presto saranno molte le aziende del canale a poter offrire la soluzione.

A Milano Microsoft ha lanciato insieme a 23 partner un AI Lab in cui le aziende possono valutare e accelerare l’adozione della IA generativa nella propria organizzazione. “Questa rete di partner ci aiuterà a portare questa innovazione su tutti i clienti, in tutto il paese, per realizzare quel famoso +18% di PIL”, ha affermato l’AD Esposito.